“In
altre occasioni per festeggiare, non ci avrei pensato un attimo,
avrei preso un last minute, un bel volo aereo e via verso un luogo
esotico. Ma in questo incredibile febbraio, segnato dal Coronavirus,
molto meglio guardarci attorno”.
La
consuetudine ormai consolidata per Manuel ed Elisabetta, era di
prendersi due tre volte all'anno, una settimana ogni tanto e
andarsene lontano, tanto dicevano:
Avremo
tempo e modo, quando saremo più vecchi, per girare attorno a
casa.
Questa
volta no, non se la sentono. In particolare Manuel, si è fatto
prendere dalla psicosi, di questo nuovo virus e sta cercando di
convincere anche Elisabetta. Che pure scossa, tenta ancora per un
attimo di dissuaderlo:
Via
Manuel non esagerare, fino a domenica scorsa mi sembravi ancora
convinto di partire per Madeira. Dopo la cerimonia nella cappella di
Santa Apollonia a Sasso Marconi, mi sembri un'altro?
E'
evidente, Elisabetta ha colto nel segno, Manuel è rimasto coinvolto
nel racconto, fatto dal parroco, durante la commemorazione:
Era
il 1631, Claudio Achillini amava ritirarsi qui a Sasso nella sua
Villa, oggi ancora esistente e che tutti conoscono come Villa Fanti,
posta in Via Helston proprio di fronte all'Oratorio di Santa
Apollonia.
Anche
a quei tempi purtroppo scoppiavano le pandemie, come avviene oggi con
il coronavirus. Si trattava della peste bubbonica, la stessa
descritta dal Manzoni ne”I promessi sposi”. Scampò il pericolo
di ammalarsi e in segno di riconoscenza verso Santa Apollonia, alla
quale si era rivolto per chiederle aiuto, fece edificare l'oratorio,
che rappresenta ancor oggi uno dei pochissimi edifici antichi del
piccolo centro cittadino. Per evitare di mescolarsi con la gente,
forse timoroso ancora di prendersi la peste, Achillini fece costruire
una galleria che collegasse la villa all'oratorio così da recarvisi
in tutta sicurezza per compiere le sue devozioni. La galleria
purtroppo oggi non esiste più perché distrutta a causa dei lavori
di ristrutturazione della via Helston.
Lui
Manuel somatizza, forse anche troppo. Ma alla domanda di lei, cerca
di nuovo una via di fuga:
Dai
approfittiamo, di questo clima incredibile ci sono quasi 20 gradi
anche qui, di solito scappiamo lontano da Casalecchio, perchè in
questi giorni, l'inverno ormai ci sta addosso. Ma questo cielo
azzurro e questa temperatura sono ideali per scoprire i luoghi
Leonardeschi!!!
Lei,
con un sorriso beffardo:
Mah,
fammi il piacere, da quando ti sei convertito......al viaggio
culturale?
Lui:
Si
è appena concluso, il Cinquecentesimo, dalla sua morte, molte volte
l'anno scorso, ti ricorderai abbiamo detto, quanto sarebbe bello
passare un fine settimana a Vinci e dintorni, in un bel posto, noi
due soli. Ti dirò che ho adocchiato sul Web un bel Agriturismo a
Cerreto Guidi, proprio a pochi chilometri dalla casa natale del
grande Leonardo. E' immerso nel territorio collinare tra il
Montalbano e il fiume Arno. Lontano dalla folla e dalla confusione,
offre l’opportunità di conoscere la vita autentica della Toscana,
assaporando le specialità ed i piaceri della cucina tipica del
luogo.
Elisabetta,
ora sembra placarsi:
Me
ne farò una ragione, l'unica freccia al tuo arco è questo tempo
meraviglioso, questo cielo terso e questa bella temperatura che in
febbraio a mia memoria ricordo di rado, via l'hai vinta tu facciamoci
questo week end. Ma prima o poi a Madeira, mi ci porterai?
Certo,
ma ora tutte queste formalità, negli aeroporti, proprio non mi vanno
proprio. Tra l'altro, tu sei appena tornata, dalla fiera di
Dusseldorf, la scorsa settimana e oltre tutto, sei stata flagellata
nei tuoi spostamenti dalla tempesta Ciara.
Già,
lei pensa, Manuel non ha tutti i torti, che disagio ogni mattina alle
sette e mezzo, attraversare la città sotto quel flagello di vento a
quasi 130 Km orari e quella pioggia torrenziale. Unica consolazione
Sigrified vicino......Tronca qui ogni pensiero e:
Forza,
Manuel hai vinto tu, ora preparo lo stretto indispensabile e venerdì
mattina si va.
Sono
le 8 esatte del 14 febbraio 2020, Elisabetta fissa data e ora del
ticket autostradale che gli passa Manuel al casello di Casalecchio di
Reno, è distratta immersa nei suoi pensieri, lei a differenza di lui
che è abituato a fare una cosa alla volta, divaga nello stesso
istante su più cose.
Subito
dopo Sasso Marconi, le prime gallerie, ancora ampie a 3 corsie, si
alternano l'una dopo l'altra, il sole ed il cielo terso, li rendono
di buon umore. In particolare Manuel, si sente già un po' rigenerato
e giunto alla biforcazione tra la comoda variante di valico e la
vecchia panoramica, opta per quest'ultima. Dopo un'ora circa, sulla
Firenze, Pisa, Livorno, nei pressi di Empoli, lasciano la superstrada
e salgono le dolci colline verso Vinci, la loro prima meta è la casa
natale di Leonardo. Qui rivive soprattutto il rapporto fra Leonardo e
il territorio vinciano e del Montalbano attraverso i numerosi disegni
multimediali che testimoniano inequivocabilmente la sua assidua
frequentazione di quei luoghi. Un ologramma a grandezza naturale,
intrecciando video, teatro e documentario, dà voce ad un Leonardo
vecchio e stanco che dalla sua ultima dimora di Amboise volge lo
sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi, le
vicende che lo legarono a queste terre. Poi, nella casa colonica
adiacente alla dimora natale, la sezione dedicata all’Ultima Cena
ed espone la riproduzione digitale ad alta definizione dell’opera,
proiettata su parete in scala 1:2.
E'
fatta! dice soddisfatto Manuel. Elisabetta, sorride, ed a sua volta
aggiunge:
Sono
le 11,00, che si fa?
Manuel,
sul momento rimane un attimo indeciso, poi le indica un sentiero che
è pure segnalato da un cartello:
Strada
Verde
Vinci
3KM
Ah,
davvero una passeggiata di salute, commenta Elisabetta.
Dai
3 ad andare, poi un bel pranzo ed un caffè in paese e ritorniamo,
già digeriti, il tempo oggi ce lo permette di sicuro.
Raggiungono
Vinci, non è ancora mezzogiorno, si guardano attorno anche qui un
Museo dedicato soprattutto alle macchine Leonardesche, ma ne hanno a
sufficienza della casa natale. Si guardano attorno per pranzare e
proprio li accanto un ristorantino con l'insegna ed una capotta
amaranto, una entrata semplice in legno nei montanti e nella parte
inferiore e tre vetrate nella parte superiore. All'interno le pareti
sono in pietravista , i tavoli e le sedie pure in legno con la
spalliera a listarelle incrociate in trasparenza. Una grande credenza
pure nello stesso legno con alcune vetrinette che contengono
stoviglie e bicchieri. Poi un bel terrazzo, con vista panoramica.
Peccato nonostante il tempo splendido, ora è ancora
impraticabile.
Non
è una trappola per turisti!
Così
li accoglie con la tipica parlata, la proprietaria.
Qui,
ci si lavora solo io e mio marito.
Che
appare, uscendo dalla cucina e si presenta a sua volta. Sono due
ultrasessantenni entrambi molto loquaci. Lei ha un caschetto di
capelli color mogano ed una corporatura un po' appesantita dai
fianchi in giù, Lui pure grassottello e stempiato, con un pizzetto
grigiastro. Prima di ritornare in cucina, dà loro un consiglio:
Non
lasciate, le nostre colline, prima di conoscere la legenda nera di
Isabella, la signora De' Medici, son passati quasi cinquecento anni
non solo per il nostro grande Leonardo, ma anche per lei eppure, qui
è ancora vivo il suo ricordo. Oggi l'è...S.Valentino e chi più di
lei....ha amato....non saprei.
Entrano,
altri avventori, ed il discorso si interrompe qui.
Leh,un
chiacchierone, il mi marito.....Crostino Toscano, fettuccine al ragù,
Ribollita, polpette di noci, tagliata o bistecca all'olio santo e
torta, tutto buono..che vi do ragazzi?
Intanto
parte in sottofondo.....Michael Bublé.
Tutto
fantastico, mangiano con grande piacere, Il Crostino, ed una tagliata
coi fagioli all'ucelletto. Un caffè e via in un soffio i 3
chilometri del ritorno alla casa natale di Leonardo. Ora è rimasta
loro, una grande curiosità.....scoprire la leggenda nera di
Isabella.
Ora
Manuel, sarà l'effetto combinato della soddisfacente mangiata e
della tranquilla passeggiata, è sereno, Elisabetta come al solito è
una sfinge. Salgono sul grosso Suv, lui avvia il navigatore ed
accende l'autoradio e via verso l'agriturismo di Cerreto Guidi. Pochi
minuti per raggiungere l'agriturismo indica il display multimediale
nel riquadro della mappa interattiva. Contemporaneamente il Gr con le
ultime news. In primo piano anche oggi il tormentone sul “ Blocco
della Prescrizione”, Renzi continua a minacciare la crisi di
governo e già si ventila prossimo il ricorso alle urne. Qui arriva
all'unisono il commento dei due, una volta tanto sono d'accordo:
Non
se ne può più, ma di sicuro alla fine, un accordicchio lo
troveranno.
Puntuale
poi l'aggiornamento, sulle ultime del Coronavirus:
Domani
finalmente sarà in Italia Nicolò, il diciasettenne, lasciato in
precedenza a terra febbricitante, per ben due volte in quel di Wuhan.
Poi il consueto bollettino giornaliero dallo Spallanzani, il giovane
connazionale contagiato é in buone condizioni e la coppia di Cinesi
stazionaria e in perenne terapia intensiva. Qui Manuel, perde già
l'aplomb:
Ma
questi due, non li avranno messi in frigo è ormai da un paio di
settimane, che sparano la stessa stucchevole versione.
Poi
la goccia, che fa traboccare il vaso, quando lo speaker comunica:
Si
registra inoltre il primo caso in Egitto, anche l'Africa ha il suo
primo caso di contagio.
Ma
va a fan culo e spegne stizzito la radio.
Sono
arrivati intanto a destinazione. Effettivamente la sua scelta non
poteva essere migliore e ciò lo rassicura, lui è fatto così, un
carattere in pieno conflitto prima di tutto con se stesso, tra alti e
bassi.
Posto
su una dolce collinetta l'agriturismo si presenta come un villone di
color giallino, con un tetto di rosse tegole ed una torretta laterale
molto caratteristica. E' preceduto da un vialetto di cipressi che
fanno da corona al caseggiato stesso.
Vedi
- dice ad Elisabetta:
Noi
pernotteremo proprio lassù, nella torretta.
Molto
romantico. Ribatte lei, con fare distratto.
Li
accoglie, Cristina la perfetta padrona di casa. Una donna raffinata e
di bell'aspetto sulla quarantina. Illustra loro le peculiarità
dell'azienda agricola, invitandoli prima di tutto ad assaggiare i
vini della casa:
Venite
vi mostro le cantine e vi offro un assaggio del nostro Chianti.
Tra
le botti ed i tini di rovere, viene offerto loro, il rosso di casa,
una vera eccellenza del territorio.
La
padrona di casa, li intrattiene piacevolmente, dicendo loro:
Queste
colline, oltre alla patria del genio Leonardesco, per cui tutti
venite a farci visita; erano il territorio di caccia e pesca dei
Medici. La grande famiglia, ha costruito, qui a fianco proprio al
centro del paese, la loro residenza di caccia, non dovete mancare di
visitarla, ve lo consiglio. Oltre che una villa storica, vanta la
storia fantastica che affascina ancora oggi, al pari del nostro più
illustre concittadino. Qui in memoria, della morte della
protagonista Isabella De' Medici, ancora oggi ai primi di luglio,
con una grande rievocazione, la ricordiamo e la commemoriamo.
Già
al ristorantino di Vinci, interviene curiosa Elisabetta, l'oste ci ha
detto della leggenda nera, che ancora la circonda.
Intanto
Manuel, ancora si attarda distratto nel''assaggio: Le due donne,
argomentano sulla vicenda, in particolare Elisabetta, insiste
chiedendo:
Immagino
ci sia la possibilità di fare una visita guidata?
Certo,
la mia amica Luciana è colei che meglio vi potrà accompagnare nella
visita, se lo desiderate, la posso chiamare e fissare per domani
mattina.
Elisabetta,
gira la proposta a Manuel, ancora intento all'assaggio, acconsente:
Di
sicuro, ottima idea!
Ora
si spostano nel verdissimo giardino, Cristina mostra loro anche la
piscina e scherzando:
Magari
se tornerete per la festa di Isabella, vi farete una rilassante
nuotata e una pennichella all'ombra de' cipressetti!
Conclude
poi, illustrando loro, che la cena sarà preceduta, da un aperitivo
alle 20.
Ora
si ritirano lassù nella torretta. Elisabetta si accosta alla
finestra e scosta la tenda, lo sguardo spazia sulle colline sembrano
pettinate, un alternarsi di prati e vigneti, fino al borgo di
Cerreto. Il pomeriggio è bellissimo, il sole sta per tramontare, il
cielo azzurro e un sesto senso la spinge sempre più verso la vicenda
di Isabella De' Medici. Ora ha capito dalle parole di Cristina che
proprio lì in quel borgo che appare tra gli ultimi raggi, prima del
calar del sole, si decise la sorte di Isabella in modo tragico.
Cristina, non le ha anticipato altro, perché le ha detto:
Luciana
è molto più preparata di me e vi saprà coinvolgere, in quella fu
una torbida vicenda, di vita e di morte, che è giunta fino ai nostri
giorni, perché oltre che controversa, presenta ancora risvolti
irrisolti. Da un lato una versione ufficiale. Dall'altro i dubbi e
una credenza popolare fondata, dai veleni di un passaparola fatto di
pettegolezzi, non ancora del tutto sopiti. Oggi diremmo una vicenda
contrassegnata da una comunicazione ricca di “fake news”.
Dopo
la visita, al museo della villa Medicea, ora Luciana, li conduce
nella camera in cui Isabella nella notte tra il 15 e 16 luglio 1576,
concluse la propria esistenza. Davanti al letto a baldacchino ancora
oggi presente nella stanza, spiega loro:
Negli
anni Sessanta e Settanta del Cinquecento intorno a lei si muove il
mondo intellettuale fiorentino e moltissimi artisti, letterati,
musici e poeti le dedicano le loro opere come vera signora di Firenze
e patrona delle arti. Ma è anche una donna estremamente moderna per
i suoi tempi, impegnata nel sostenere e valorizzare il contributo
intellettuale femminile e nel difendere l’autonomia della donna in
seno alla famiglia. Un carattere allegro e vivace che ama la vita
all’aria aperta, la caccia, i cavalli e l’equitazione, le feste,
i balli, i divertimenti. Nella villa di Cerreto invita amici e
alleati, organizza battute di caccia e intesse una rete di relazioni
grazie anche alle quali il padre otterrà il titolo di Granduca. Dopo
la morte prematura delle due sorelle Maria e Lucrezia ed in
particolar modo quella della madre Eleonora, Isabella diviene il
cuore della corte medicea e la figura femminile di riferimento della
famiglia. Ruolo questo che le è riconosciuto anche dalle altre
corti, al punto di sostituirsi al padre in alcune visite ufficiali.
Nel
1574, muore il padre Cosimo I a lui succede il fratello Francesco I,
che già da diversi anni fungeva da reggente del Granducato Toscano
in nome di suo padre. La morte del padre Cosimo, rappresenta lo
spartiacque, nella vita di Isabella e del suo ruolo, in società.
Luciana,
interrompe per un attimo, il racconto e spiega loro che il fratello
di Isabella, pur esercitando da almeno un decennio tale ruolo, era
stato completamente oscurato dalle iniziative della sorella. Con la
morte del padre le cose cambiarono radicalmente. Ma di tutto ciò
nulla risulta a livello ufficiale.
Isabella
continua a essere definita dai contemporanei ‘la
stella dei Medici’, una
stella che cerca di illuminare Firenze e la corte medicea come in
passato aveva fatto Lorenzo il Magnifico. Ha goduto fino alla morte
del padre di una salute di ferro, ma dal momento che si spegne Cosimo
I, secondo i biografi ufficiali, anche lei comincia ad essere
soggetta, ad una sorta di malcaduco, complicato da una infezione alle
vie urinarie, che la porteranno a spegnersi comunque improvvisamente,
in quella notte fatale.
Luciana
fa una pausa ulteriore, immagino che la mia amica Cristina, vi abbia
anticipato, che mai dalle nostre parti, questa versione dei fatti sia
stata accettata.
Infatti,
è proprio questo, mi ha fatto intendere! - Interviene pronta
Elisabetta.
Nei
nostri territori - Riprende il racconto Luciana – Ben presto si
accende una leggenda, alimentata nel tempo dalla letteratura
romantica:
La
“leggenda nera”
della morte di Isabella. La tradizione popolare attribuisce la sua
scomparsa prematura al suo assassinio per mano del marito Paolo
Giordano Orsini, certamente con l’assenso di Francesco I de’
Medici, fratello di Isabella.
Il marito si assentava per lunghi
periodi a causa di impegni militari. Era però gelosissimo tanto che
decise di farla sorvegliare dal cugino Troilo Orsini, uomo bello e
colto. Come da copione i due si innamorarono e diventarono amanti.
L'Orsini infine si finse un prete confessore e, nella cappella
privata della famiglia, proprio qui la villa di Cerreto ascoltò la
verità direttamente dalla bocca della moglie. Accecato dalla
gelosia, il marito decise di vendicarsi. La sera stessa raggiunse
Isabella nella sua camera e, congedata la servitù, la strangolò con
un nastro rosso appeso al soffitto.
Da allora si racconta che il
fantasma della povera Isabella, non avendo trovato pace, vaghi per la
villa e per le campagne che lo circondano.
Sulla
via del ritorno, ormai a casa, commenta:
Sono
proprio contento, della scelta fatta, questo week end, è stato
finalmente diverso, dai soliti viaggi all'estero fatti di Villaggi
turistici, di toccate e fughe, senza mai comprendere un vero perché!
Ne
convengo anch'io, avevo davvero bisogno, di qualcosa di diverso, che
mi aiutasse a capire ed a ritrovare me stessa. Di sicuro domani,
partendo per la settimana della moda Milanese, avrò le idee più
chiare.
L'uscita
autostradale, questa volta è quella di Funo di Argelato. Lì accanto
il Centergross, dove si sono conosciuti ragazzini, proprio come
Isabella e Paolo Giordano Orsini. Lei, modellista uscita dal corso
biennale delle Fioravanti, che dopo il sogno di bambina di vestire le
bambole, si afferma progressivamente. Si perde,un attimo con Manuel e
si mette con Agostino che la finanzia per mettersi in proprio e da
lui, oltre che consigli finanziari riceve il seme per mettere al
mondo Rita. Seguono anni di lavoro forsennato, a testa bassa, arriva
la fortuna economica sempre più grande, poi la malattia di Agostino
e la sua morte. Lei una sera, ritrova Manuel, lui fa sempre il
commesso lì al Centergross. Scocca di nuovo, la scintilla, in fondo
lei che ha un forte carattere ha bisogno di un tipo come lui. Lui ora
si licenzia, lascia anche lui il Centergross e diventa il suo
Chauffeur, dopo un anno nasce anche Luca, e lui fa anche da buon papà
a Rita.
Ohh,
Elisabetta, siamo arrivati!
Scusa,
mi ero distratta, sai stavo pensando a tutte le cose che devo fare da
domani a sabato prossimo. Ciò che non gli dirà mai, è che ha
deciso di scaricare Sigfried. L'esperienza di questo week end le
conferma anche ciò che era solita dire sua mamma. Aveva avuto
quattro figli, da due uomini differenti che aveva perso entrambi con
loro ancora piccoli:
La
cosa veramente importante è avere accanto,qualcuno su cui puoi
contare, non solo per una notte.
Elisabetta
sa, che nonostante tutto, Manuel da questo punto di vista è una
garanzia assoluta, per lei ed i suoi figli.