domenica 19 luglio 2020

DOLCE AMARO - INCIPIT



Come il tipico sapore del cioccolato fondente di Modica, la mia storia di Covid, ha lo stesso sapore, direi più tendente all’amaro.

La chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore, metteva l'amore,
la chiamavano bocca di rosa
metteva l'amore sopra ogni cosa……

Già ero sbarcata da pochi giorni a Porto Empedocle con quel barcone e mi ero ritrovata improvvisamente libera, neanche mi avevano vista, quando alla chetichella lasciai il porticciolo. Non avevo altro che i quattro stracci che portavo addosso. Ma già in Africa ero abituata a sopravvivere e anche qui non mi fu difficile trovare e rimorchiare il primo cliente e procurarmi quanto mi serviva per arrivare a Modica. Era il mio chiodo fisso fare la mia prima tappa, proprio lì, avrei poi proseguito il mio viaggio dopo essermi procurato altri clienti verso l’Umbria. Il mio progetto era chiaro ero sulle orme della mia musa ispiratrice, Zamira, che aveva prima di me fatto lo stesso percorso ed ora dopo molite tappe esercita l’onorata attività a Malmoe in Svezia con grande profitto.

Appena scese alla stazione
nel paesino di Sant’Illario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un missionario.
C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione.

Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.

Nel mio caso anziché Sant’Ilario, la stazione era quella di Modica scalo, col mio vestitino sopra il ginocchio acquistato lì per strada a Porto Empedocle, mi presentai alla signora Concettina. Andai a colpo sicuro come mi aveva indicato Zamira.


                                                                                                                     (CONTINUA)

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