martedì 31 marzo 2020

S.VALENTINO A CERRETO GUIDI.... LA SCOPERTA DI ISABELLA

In altre occasioni per festeggiare, non ci avrei pensato un attimo, avrei preso un last minute, un bel volo aereo e via verso un luogo esotico. Ma in questo incredibile febbraio, segnato dal Coronavirus, molto meglio guardarci attorno”.
La consuetudine ormai consolidata per Manuel ed Elisabetta, era di prendersi due tre volte all'anno, una settimana ogni tanto e andarsene lontano, tanto dicevano:
Avremo tempo e modo, quando saremo più vecchi, per girare attorno a casa.
Questa volta no, non se la sentono. In particolare Manuel, si è fatto prendere dalla psicosi, di questo nuovo virus e sta cercando di convincere anche Elisabetta. Che pure scossa, tenta ancora per un attimo di dissuaderlo:
Via Manuel non esagerare, fino a domenica scorsa mi sembravi ancora convinto di partire per Madeira. Dopo la cerimonia nella cappella di Santa Apollonia a Sasso Marconi, mi sembri un'altro?
E' evidente, Elisabetta ha colto nel segno, Manuel è rimasto coinvolto nel racconto, fatto dal parroco, durante la commemorazione:
Era il 1631, Claudio Achillini amava ritirarsi qui a Sasso nella sua Villa, oggi ancora esistente e che tutti conoscono come Villa Fanti, posta in Via Helston proprio di fronte all'Oratorio di Santa Apollonia.
Anche a quei tempi purtroppo scoppiavano le pandemie, come avviene oggi con il coronavirus. Si trattava della peste bubbonica, la stessa descritta dal Manzoni ne”I promessi sposi”. Scampò il pericolo di ammalarsi e in segno di riconoscenza verso Santa Apollonia, alla quale si era rivolto per chiederle aiuto, fece edificare l'oratorio, che rappresenta ancor oggi uno dei pochissimi edifici antichi del piccolo centro cittadino. Per evitare di mescolarsi con la gente, forse timoroso ancora di prendersi la peste, Achillini fece costruire una galleria che collegasse la villa all'oratorio così da recarvisi in tutta sicurezza per compiere le sue devozioni. La galleria purtroppo oggi non esiste più perché distrutta a causa dei lavori di ristrutturazione della via Helston.
Lui Manuel somatizza, forse anche troppo. Ma alla domanda di lei, cerca di nuovo una via di fuga:
Dai approfittiamo, di questo clima incredibile ci sono quasi 20 gradi anche qui, di solito scappiamo lontano da Casalecchio, perchè in questi giorni, l'inverno ormai ci sta addosso. Ma questo cielo azzurro e questa temperatura sono ideali per scoprire i luoghi Leonardeschi!!!
Lei, con un sorriso beffardo:
Mah, fammi il piacere, da quando ti sei convertito......al viaggio culturale?
Lui: 
Si è appena concluso, il Cinquecentesimo, dalla sua morte, molte volte l'anno scorso, ti ricorderai abbiamo detto, quanto sarebbe bello passare un fine settimana a Vinci e dintorni, in un bel posto, noi due soli. Ti dirò che ho adocchiato sul Web un bel Agriturismo a Cerreto Guidi, proprio a pochi chilometri dalla casa natale del grande Leonardo. E' immerso nel territorio collinare tra il Montalbano e il fiume Arno. Lontano dalla folla e dalla confusione, offre l’opportunità di conoscere la vita autentica della Toscana, assaporando le specialità ed i piaceri della cucina tipica del luogo. 
Elisabetta, ora sembra placarsi:
Me ne farò una ragione, l'unica freccia al tuo arco è questo tempo meraviglioso, questo cielo terso e questa bella temperatura che in febbraio a mia memoria ricordo di rado, via l'hai vinta tu facciamoci questo week end. Ma prima o poi a Madeira, mi ci porterai?
Certo, ma ora tutte queste formalità, negli aeroporti, proprio non mi vanno proprio. Tra l'altro, tu sei appena tornata, dalla fiera di Dusseldorf, la scorsa settimana e oltre tutto, sei stata flagellata nei tuoi spostamenti dalla tempesta Ciara.
Già, lei pensa, Manuel non ha tutti i torti, che disagio ogni mattina alle sette e mezzo, attraversare la città sotto quel flagello di vento a quasi 130 Km orari e quella pioggia torrenziale. Unica consolazione Sigrified vicino......Tronca qui ogni pensiero e:
Forza, Manuel hai vinto tu, ora preparo lo stretto indispensabile e venerdì mattina si va.
Sono le 8 esatte del 14 febbraio 2020, Elisabetta fissa data e ora del ticket autostradale che gli passa Manuel al casello di Casalecchio di Reno, è distratta immersa nei suoi pensieri, lei a differenza di lui che è abituato a fare una cosa alla volta, divaga nello stesso istante su più cose.
Subito dopo Sasso Marconi, le prime gallerie, ancora ampie a 3 corsie, si alternano l'una dopo l'altra, il sole ed il cielo terso, li rendono di buon umore. In particolare Manuel, si sente già un po' rigenerato e giunto alla biforcazione tra la comoda variante di valico e la vecchia panoramica, opta per quest'ultima. Dopo un'ora circa, sulla Firenze, Pisa, Livorno, nei pressi di Empoli, lasciano la superstrada e salgono le dolci colline verso Vinci, la loro prima meta è la casa natale di Leonardo. Qui rivive soprattutto il rapporto fra Leonardo e il territorio vinciano e del Montalbano attraverso i numerosi disegni multimediali che testimoniano inequivocabilmente la sua assidua frequentazione di quei luoghi. Un ologramma a grandezza naturale, intrecciando video, teatro e documentario, dà voce ad un Leonardo vecchio e stanco che dalla sua ultima dimora di Amboise volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi, le vicende che lo legarono a queste terre. Poi, nella casa colonica adiacente alla dimora natale, la sezione dedicata all’Ultima Cena ed espone la riproduzione digitale ad alta definizione dell’opera, proiettata su parete in scala 1:2. 
E' fatta! dice soddisfatto Manuel. Elisabetta, sorride, ed a sua volta aggiunge:
Sono le 11,00, che si fa? 
Manuel, sul momento rimane un attimo indeciso, poi le indica un sentiero che è pure segnalato da un cartello:
Strada Verde
Vinci 3KM
Ah, davvero una passeggiata di salute, commenta Elisabetta.
Dai 3 ad andare, poi un bel pranzo ed un caffè in paese e ritorniamo, già digeriti, il tempo oggi ce lo permette di sicuro. 
Raggiungono Vinci, non è ancora mezzogiorno, si guardano attorno anche qui un Museo dedicato soprattutto alle macchine Leonardesche, ma ne hanno a sufficienza della casa natale. Si guardano attorno per pranzare e proprio li accanto un ristorantino con l'insegna ed una capotta amaranto, una entrata semplice in legno nei montanti e nella parte inferiore e tre vetrate nella parte superiore. All'interno le pareti sono in pietravista , i tavoli e le sedie pure in legno con la spalliera a listarelle incrociate in trasparenza. Una grande credenza pure nello stesso legno con alcune vetrinette che contengono stoviglie e bicchieri. Poi un bel terrazzo, con vista panoramica. Peccato nonostante il tempo splendido, ora è ancora impraticabile. 
Non è una trappola per turisti!
Così li accoglie con la tipica parlata, la proprietaria. 
Qui, ci si lavora solo io e mio marito. 
Che appare, uscendo dalla cucina e si presenta a sua volta. Sono due ultrasessantenni entrambi molto loquaci. Lei ha un caschetto di capelli color mogano ed una corporatura un po' appesantita dai fianchi in giù, Lui pure grassottello e stempiato, con un pizzetto grigiastro. Prima di ritornare in cucina, dà loro un consiglio: 
Non lasciate, le nostre colline, prima di conoscere la legenda nera di Isabella, la signora De' Medici, son passati quasi cinquecento anni non solo per il nostro grande Leonardo, ma anche per lei eppure, qui è ancora vivo il suo ricordo. Oggi l'è...S.Valentino e chi più di lei....ha amato....non saprei.
Entrano, altri avventori, ed il discorso si interrompe qui.
Leh,un chiacchierone, il mi marito.....Crostino Toscano, fettuccine al ragù, Ribollita, polpette di noci, tagliata o bistecca all'olio santo e torta, tutto buono..che vi do ragazzi?
Intanto parte in sottofondo.....Michael Bublé. 
Tutto fantastico, mangiano con grande piacere, Il Crostino, ed una tagliata coi fagioli all'ucelletto. Un caffè e via in un soffio i 3 chilometri del ritorno alla casa natale di Leonardo. Ora è rimasta loro, una grande curiosità.....scoprire la leggenda nera di Isabella.

Ora Manuel, sarà l'effetto combinato della soddisfacente mangiata e della tranquilla passeggiata, è sereno, Elisabetta come al solito è una sfinge. Salgono sul grosso Suv, lui avvia il navigatore ed accende l'autoradio e via verso l'agriturismo di Cerreto Guidi. Pochi minuti per raggiungere l'agriturismo indica il display multimediale nel riquadro della mappa interattiva. Contemporaneamente il Gr con le ultime news. In primo piano anche oggi il tormentone sul “ Blocco della Prescrizione”, Renzi continua a minacciare la crisi di governo e già si ventila prossimo il ricorso alle urne. Qui arriva all'unisono il commento dei due, una volta tanto sono d'accordo:
Non se ne può più, ma di sicuro alla fine, un accordicchio lo troveranno.
Puntuale poi l'aggiornamento, sulle ultime del Coronavirus:
Domani finalmente sarà in Italia Nicolò, il diciasettenne, lasciato in precedenza a terra febbricitante, per ben due volte in quel di Wuhan. Poi il consueto bollettino giornaliero dallo Spallanzani, il giovane connazionale contagiato é in buone condizioni e la coppia di Cinesi stazionaria e in perenne terapia intensiva. Qui Manuel, perde già l'aplomb:
Ma questi due, non li avranno messi in frigo è ormai da un paio di settimane, che sparano la stessa stucchevole versione.
Poi la goccia, che fa traboccare il vaso, quando lo speaker comunica:
Si registra inoltre il primo caso in Egitto, anche l'Africa ha il suo primo caso di contagio.
Ma va a fan culo e spegne stizzito la radio.
Sono arrivati intanto a destinazione. Effettivamente la sua scelta non poteva essere migliore e ciò lo rassicura, lui è fatto così, un carattere in pieno conflitto prima di tutto con se stesso, tra alti e bassi.
Posto su una dolce collinetta l'agriturismo si presenta come un villone di color giallino, con un tetto di rosse tegole ed una torretta laterale molto caratteristica. E' preceduto da un vialetto di cipressi che fanno da corona al caseggiato stesso.
Vedi - dice ad Elisabetta:
Noi pernotteremo proprio lassù, nella torretta.
Molto romantico. Ribatte lei, con fare distratto.
Li accoglie, Cristina la perfetta padrona di casa. Una donna raffinata e di bell'aspetto sulla quarantina. Illustra loro le peculiarità dell'azienda agricola, invitandoli prima di tutto ad assaggiare i vini della casa:
Venite vi mostro le cantine e vi offro un assaggio del nostro Chianti.
Tra le botti ed i tini di rovere, viene offerto loro, il rosso di casa, una vera eccellenza del territorio.
La padrona di casa, li intrattiene piacevolmente, dicendo loro:
Queste colline, oltre alla patria del genio Leonardesco, per cui tutti venite a farci visita; erano il territorio di caccia e pesca dei Medici. La grande famiglia, ha costruito, qui a fianco proprio al centro del paese, la loro residenza di caccia, non dovete mancare di visitarla, ve lo consiglio. Oltre che una villa storica, vanta la storia fantastica che affascina ancora oggi, al pari del nostro più illustre concittadino. Qui in memoria, della morte della protagonista Isabella De' Medici, ancora oggi ai primi di luglio, con una grande rievocazione, la ricordiamo e la commemoriamo.
Già al ristorantino di Vinci, interviene curiosa Elisabetta, l'oste ci ha detto della leggenda nera, che ancora la circonda.
Intanto Manuel, ancora si attarda distratto nel''assaggio: Le due donne, argomentano sulla vicenda, in particolare Elisabetta, insiste chiedendo:
Immagino ci sia la possibilità di fare una visita guidata?
Certo, la mia amica Luciana è colei che meglio vi potrà accompagnare nella visita, se lo desiderate, la posso chiamare e fissare per domani mattina.
Elisabetta, gira la proposta a Manuel, ancora intento all'assaggio, acconsente:
Di sicuro, ottima idea!
Ora si spostano nel verdissimo giardino, Cristina mostra loro anche la piscina e scherzando:
Magari se tornerete per la festa di Isabella, vi farete una rilassante nuotata e una pennichella all'ombra de' cipressetti!
Conclude poi, illustrando loro, che la cena sarà preceduta, da un aperitivo alle 20.
Ora si ritirano lassù nella torretta. Elisabetta si accosta alla finestra e scosta la tenda, lo sguardo spazia sulle colline sembrano pettinate, un alternarsi di prati e vigneti, fino al borgo di Cerreto. Il pomeriggio è bellissimo, il sole sta per tramontare, il cielo azzurro e un sesto senso la spinge sempre più verso la vicenda di Isabella De' Medici. Ora ha capito dalle parole di Cristina che proprio lì in quel borgo che appare tra gli ultimi raggi, prima del calar del sole, si decise la sorte di Isabella in modo tragico. Cristina, non le ha anticipato altro, perché le ha detto:
Luciana è molto più preparata di me e vi saprà coinvolgere, in quella fu una torbida vicenda, di vita e di morte, che è giunta fino ai nostri giorni, perché oltre che controversa, presenta ancora risvolti irrisolti. Da un lato una versione ufficiale. Dall'altro i dubbi e una credenza popolare fondata, dai veleni di un passaparola fatto di pettegolezzi, non ancora del tutto sopiti. Oggi diremmo una vicenda contrassegnata da una comunicazione ricca di “fake news”.


Dopo la visita, al museo della villa Medicea, ora Luciana, li conduce nella camera in cui Isabella nella notte tra il 15 e 16 luglio 1576, concluse la propria esistenza. Davanti al letto a baldacchino ancora oggi presente nella stanza, spiega loro:
Negli anni Sessanta e Settanta del Cinquecento intorno a lei si muove il mondo intellettuale fiorentino e moltissimi artisti, letterati, musici e poeti le dedicano le loro opere come vera signora di Firenze e patrona delle arti. Ma è anche una donna estremamente moderna per i suoi tempi, impegnata nel sostenere e valorizzare il contributo intellettuale femminile e nel difendere l’autonomia della donna in seno alla famiglia. Un carattere allegro e vivace che ama la vita all’aria aperta, la caccia, i cavalli e l’equitazione, le feste, i balli, i divertimenti. Nella villa di Cerreto invita amici e alleati, organizza battute di caccia e intesse una rete di relazioni grazie anche alle quali il padre otterrà il titolo di Granduca. Dopo la morte prematura delle due sorelle Maria e Lucrezia ed in particolar modo quella della madre Eleonora, Isabella diviene il cuore della corte medicea e la figura femminile di riferimento della famiglia. Ruolo questo che le è riconosciuto anche dalle altre corti, al punto di sostituirsi al padre in alcune visite ufficiali.
Nel 1574, muore il padre Cosimo I a lui succede il fratello Francesco I, che già da diversi anni fungeva da reggente del Granducato Toscano in nome di suo padre. La morte del padre Cosimo, rappresenta lo spartiacque, nella vita di Isabella e del suo ruolo, in società.
Luciana, interrompe per un attimo, il racconto e spiega loro che il fratello di Isabella, pur esercitando da almeno un decennio tale ruolo, era stato completamente oscurato dalle iniziative della sorella. Con la morte del padre le cose cambiarono radicalmente. Ma di tutto ciò nulla risulta a livello ufficiale.
Isabella continua a essere definita dai contemporanei la stella dei Medici’, una stella che cerca di illuminare Firenze e la corte medicea come in passato aveva fatto Lorenzo il Magnifico. Ha goduto fino alla morte del padre di una salute di ferro, ma dal momento che si spegne Cosimo I, secondo i biografi ufficiali, anche lei comincia ad essere soggetta, ad una sorta di malcaduco, complicato da una infezione alle vie urinarie, che la porteranno a spegnersi comunque improvvisamente, in quella notte fatale.
Luciana fa una pausa ulteriore, immagino che la mia amica Cristina, vi abbia anticipato, che mai dalle nostre parti, questa versione dei fatti sia stata accettata.
Infatti, è proprio questo, mi ha fatto intendere! - Interviene pronta Elisabetta.
Nei nostri territori - Riprende il racconto Luciana – Ben presto si accende una leggenda, alimentata nel tempo dalla letteratura romantica:
La “leggenda nera” della morte di Isabella. La tradizione popolare attribuisce la sua scomparsa prematura al suo assassinio per mano del marito Paolo Giordano Orsini, certamente con l’assenso di Francesco I de’ Medici, fratello di Isabella.
Il marito si assentava per lunghi periodi a causa di impegni militari. Era però gelosissimo tanto che decise di farla sorvegliare dal cugino Troilo Orsini, uomo bello e colto. Come da copione i due si innamorarono e diventarono amanti. L'Orsini infine si finse un prete confessore e, nella cappella privata della famiglia, proprio qui la villa di Cerreto ascoltò la verità direttamente dalla bocca della moglie. Accecato dalla gelosia, il marito decise di vendicarsi. La sera stessa raggiunse Isabella nella sua camera e, congedata la servitù, la strangolò con un nastro rosso appeso al soffitto.
Da allora si racconta che il fantasma della povera Isabella, non avendo trovato pace, vaghi per la villa e per le campagne che lo circondano.
Sulla via del ritorno, ormai a casa, commenta:
Sono proprio contento, della scelta fatta, questo week end, è stato finalmente diverso, dai soliti viaggi all'estero fatti di Villaggi turistici, di toccate e fughe, senza mai comprendere un vero perché!
Ne convengo anch'io, avevo davvero bisogno, di qualcosa di diverso, che mi aiutasse a capire ed a ritrovare me stessa. Di sicuro domani, partendo per la settimana della moda Milanese, avrò le idee più chiare.
L'uscita autostradale, questa volta è quella di Funo di Argelato. Lì accanto il Centergross, dove si sono conosciuti ragazzini, proprio come Isabella e Paolo Giordano Orsini. Lei, modellista uscita dal corso biennale delle Fioravanti, che dopo il sogno di bambina di vestire le bambole, si afferma progressivamente. Si perde,un attimo con Manuel e si mette con Agostino che la finanzia per mettersi in proprio e da lui, oltre che consigli finanziari riceve il seme per mettere al mondo Rita. Seguono anni di lavoro forsennato, a testa bassa, arriva la fortuna economica sempre più grande, poi la malattia di Agostino e la sua morte. Lei una sera, ritrova Manuel, lui fa sempre il commesso lì al Centergross. Scocca di nuovo, la scintilla, in fondo lei che ha un forte carattere ha bisogno di un tipo come lui. Lui ora si licenzia, lascia anche lui il Centergross e diventa il suo Chauffeur, dopo un anno nasce anche Luca, e lui fa anche da buon papà a Rita.
Ohh, Elisabetta, siamo arrivati!
Scusa, mi ero distratta, sai stavo pensando a tutte le cose che devo fare da domani a sabato prossimo. Ciò che non gli dirà mai, è che ha deciso di scaricare Sigfried. L'esperienza di questo week end le conferma anche ciò che era solita dire sua mamma. Aveva avuto quattro figli, da due uomini differenti che aveva perso entrambi con loro ancora piccoli:
La cosa veramente importante è avere accanto,qualcuno su cui puoi contare, non solo per una notte.

Elisabetta sa, che nonostante tutto, Manuel da questo punto di vista è una garanzia assoluta, per lei ed i suoi figli.

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