sabato 25 aprile 2020

E' LA STAMPA BELLEZZA.....

Un Humphrey Bogart, duro ma giusto, con l' indimenticabile battuta - “ Questa è la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente” - che pronuncia al telefono sul rumore delle rotative, fiero di aver salvato il giornale che dirige. Altri tempi, allora quando vidi per la prima volta quel film ero giovanissimo, pieno di entusiasmo e mi feci trasportare dal sapore romantico, di quel quel dialogo, in cui il bene ed il male erano facilmente riconoscibili. Diversi anni dopo feci la scoperta, nella versione nostrana, il boss della malavita – personaggio chiave oggetto dell'inchiesta giornalistica di Humphrey Bogart – era Rodzich un malavitoso che veniva presentato come venuto dall'Est Europa, vista allora come il demonio. In realtà scopersi inconfutabilmente che nella versione originale, si trattava dell'Italiano di origine Siciliana Rienzi. Già fu un vera delusione. Io mi ero costruito, la carriera di giornalista, su quel mito. Prima come semplice cronista, poi attraverso i diversi gradi ero diventato editorialista. Certo mi ero reso conto, anche prima di tale scoperta, che il mondo del giornalismo non era tutto rose e fiori. Ma io ero ancorato a quell'immagine e quanto mi succedeva attorno, me lo facevo scivolare addosso e tiravo dritto senza curarmene più di tanto. Da quel giorno in cui appresi tale inganno, si ruppe qualcosa dentro di me. Ma nulla cambiò, nel mio comportamento sociale, capii così a poco a poco, che l'importante era non darlo a vedere. Mi sentivo male dentro, ma visto che il successo apparente non era intaccato, non ci diedi il giusto peso.


Passaggio di testimone in Gedi dalla Cir della famiglia De Benedetti alla Exor della famiglia Agnelli e cambio al vertice dei due principali quotidiani del gruppo. Con il formale trasferimento del 43,78% delle azioni, ieri si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione che vede John Elkann presidente. Maurizio Molinari, attuale direttore de La Stampa, diventa direttore di Repubblica al posto di Carlo Verdelli, nonché direttore editoriale del gruppo, mentre Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, passa alla direzione del quotidiano torinese e di Gnn, il network dei giornali locali. Mattia Feltri è nominato direttore dell’Huffington Post.

Mi era arrivato il messaggio su Whatsapp, il giorno di Pasquetta era il 13 aprile 2020, mentre eravamo in pieno lockdown per il Covid 19. Subito chiamai, per complimentarmi, questo era l'iter formale previsto in questa casistica. Ma era un modo sottile, per cominciare a capire quale sarebbe stato il mio ruolo futuro.

Il presidente Elkann ci ha assicurato: «Le decisioni che abbiamo preso definiscono le basi di un’organizzazione chiara e coesa, premessa indispensabile per raggiungere i traguardi ambiziosi che ci siamo dati. Ci aspetta un percorso impegnativo e straordinario: con coraggio e con senso di responsabilità, abbiamo scelto di abbracciare l’innovazione e la trasformazione digitale per scrivere insieme il futuro del giornalismo e dell’intrattenimento di qualità. I principi che sono all’origine del nostro gruppo non cambieranno: continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un’informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento. I valori di sempre insieme a nuove idee saranno la nostra forza, oltre che il punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in Gedi».

Mi fu immediatamente detto, che per quanto mi riguardava, sarei passato a collaborare con La Repubblica, che sarebbe diventata la testata ammiraglia. Come sempre, presi atto, in fondo era un ulteriore salto di qualità. In questo momento difficile, in cui larga parte del paese, sarebbe crollato sotto la scure della preesistente crisi ora aggravata dall'arrivo del virus, meglio non mi sarebbe potuta andare. Il gruppo Gedi Gruppo Editoriale era uno dei principali operatori italiani nel settore dei media, attivo nelle seguenti aree di business: stampa, radio, pubblicità e digitale. Era editore di la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, 13 testate locali, il settimanale l’Espresso e altri periodici. Fanno parte del gruppo anche 3 emittenti radiofoniche nazionali (Radio Deejay, Radio Capital, m2o). Gedi opera, inoltre, nel settore internet e raccoglie la pubblicità tramite la concessionaria Manzoni.
Mi sentivo nonostante tutto al sicuro, ancora una volta ero dalla parte giusta “Quella del più forte soggetto, che c'era sul mercato”. Perché il tradizionale concorrente, il gruppo RCS, stava per celebrare l'annuale assemblea, venendo da un anno particolarmente difficile, ed il resto del 2020, si presentava terrificante. Urbano Cairo, il condottiero del gruppo, era ora in una condizione che metteva a dura prova il suo tradizionale ottimismo di editore e di mago nella raccolta pubblicitaria. Lo stop al Giro d'Italia, lo stop al campionato di calcio e l'azzeramento estivo delle Olimpiadi, avrebbero affondato la sua Gazzetta dello Sport. Ora Maurizio Molinari, forte dell'esperienza molto positiva della Stampa, passando alla direzione de La Repubblica, avrebbe portato l'attacco al cuore del Corriere della Sera.
Quella sera, solo, con quell'ultimo goccio di rosso, che mi era rimasto sul fondo del bicchiere, non brindai affatto, mi dissi soltanto:
- Come sei cambiato!

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