GLI
ANNI SESSANTA
Il
16 gennaio 1960 con Tintarella di luna, canzone scritta da Franco
Migliacci e Bruno De Filippi, Mina raggiunge per la prima volta la
prima posizione in hit-parade: il brano, dopo aver ottenuto un
grandissimo successo anche all'estero, diventa un vero e proprio
simbolo dell'epoca, e viene inserito nei film Urlatori alla sbarra e
Juke box - Urli d'amore, tra i primi esempi di musicarelli. Presto le
viene attribuito il soprannome con cui ancora oggi è nota anche
fuori dai confini nazionali: La Tigre di Cremona, coniato per lei
dalla conterranea giornalista e amica Natalia Aspesi. Nel 1960 Mina
partecipa alla decima edizione del Festival di Sanremo: il 28 gennaio
presenta Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis; il 29
gennaio È vero in doppia esecuzione con Teddy Reno. Il 30 gennaio si
ripresenta con È vero. La canzone si classifica al settimo posto ma
per Mina è comunque un successo: per la richiesta dei suoi dischi,
la Italdisc è costretta alla pubblicazione di due o tre nuovi 45
giri al mese. Nello stesso anno è tra i protagonisti del film
Urlatori alla sbarra, insieme ad Adriano Celentano, Brunetta, Chet
Baker, Joe Sentieri e altri ancora. In seguito esce Il cielo in una
stanza, brano scritto da Gino Paoli arrangiato da Tony De Vita, che
il 15 ottobre 1960 raggiunge la prima posizione per 14 settimane e
diventa il 45 giri più venduto dell'anno, sfiorando nel tempo i 2
milioni di copie vendute: entrerà in classifica anche in Spagna
(Cielo en casa) e negli Stati Uniti (The World We Love in), dove
raggiungerà la posizione numero 90 di Billboard. Il cielo in una
stanza rimane in assoluto uno dei suoi massimi successi, e può
considerarsi una prima evoluzione nella carriera di Mina, che da
urlatrice scanzonata (contemporaneamente usciva Una zebra a pois) è
in grado di rivelarsi anche interprete matura e raffinata della
canzone d'autore. Partecipa come ospite fissa alle sei puntate del
programma televisivo Sentimentale, dove presenta la già citata Una
zebra a pois e Briciole di baci. Inoltre ritorna a Canzonissima, dove
nel corso delle varie puntate propone alcune tra le sue incisioni più
recenti (Tintarella di luna, Il cielo in una stanza, Folle banderuola
ed È vero, in duetto con Umberto Bindi), unitamente a brani come Na
sera 'e Maggio (con cui giunge alla finale), O Sarracino, Ma l'amore
no e Violino tzigano (in duetto con Marino Marini); interpreta anche
la sigla finale Due note. Mina è ormai famosa e in questo periodo
inizia a conoscere anche i lati negativi della troppa notorietà,
primo su tutti l'interesse spesso morboso della stampa, che inventa
continuamente relazioni sentimentali su di lei, flirt che possano
scandalizzare, e paparazzi in cerca di foto da copertina. In questi
anni e in quelli a venire, sarà la cantante più fotografata,
inseguita e richiesta dai giornalisti. A tutt'oggi è uno dei
personaggi a cui sono state dedicate più copertine dal settimanale
TV Sorrisi e Canzoni: dalla prima nel 1959, alla più recente nel
2008, se ne contano in tutto 71. Nel
1961 è in gara al Festival di Sanremo e in questa occasione ha luogo
un atteggiamento inconsueto da parte della stampa e degli organi di
comunicazione in generale, che la danno subito per vincente,
adulandola, forse al fine di aumentare l'interesse verso l'evento
musicale. Tutto ciò è motivo di forte stress per la cantante, già
provata dai due primi anni di carriera ininterrotta e da molti mesi
di critiche e pesante invadenza mediatica. Il 26 gennaio si esibisce
con Io amo tu ami in doppia esecuzione con Nelly Fioramonti. Da
sempre molto incline a tonsilliti, il 27 gennaio, con
un'infiammazione alla gola, presenta Le mille bolle blu, in doppia
esecuzione con Jenny Luna. La canzone risulta però troppo moderna
per il pubblico sanremese, e il suo gesto ormai celebre, delle dita
che scivolano sulla bocca ad ogni ritornello, viene colto da una
parte degli spettatori come uno sberleffo, una mancanza di rispetto
nei loro confronti. L'atmosfera si surriscalda quando i giornalisti
raccolgono questo malcontento e contrappongono a Mina quella che
diventò poi, per qualche tempo, la sua virtuale rivale: Milva. Il 28
gennaio arriva in finale con entrambe le canzoni. Si classifica al
quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Le
premesse della vigilia erano ben diverse e per Mina è emotivamente
un brutto colpo; la cantante viene colta da crisi di pianto e
dichiara di non volere più partecipare a gare canore, Festival di
Sanremo compreso. Una promessa fatta a se stessa e sempre mantenuta.
L'esperienza sanremese è una doccia fredda che la cambia
profondamente, ma la sua popolarità non viene minimamente intaccata
e Le mille bolle blu riscuote un notevole successo di vendite e di
ascolti (in quegli anni infatti la misura del successo di un brano
era evidenziata anche dalle "gettonature" nei
juke-box.Nell'aprile del 1961 Mina, accompagnata dal suo impresario
Elio Gigante, parte per la Spagna, dove viene accolta nel migliore
dei modi e nel mese di maggio, con al seguito anche il maestro Bruno
Canfora, intraprende un tour in Giappone. Nel paese del Sol levante,
infatti, canzoni come Tintarella di luna e Il cielo in una stanza
sono già popolarissime. Per l'occasione Canfora compone la hit Anata
to watashi (Tu ed io), che Mina interpreta in giapponese insieme ad
altri successi. In agosto debutta a Caracas, dove partecipa al
popolarissimo Renny show, sul Canale 2 della tv venezuelana: anche
qui riscuote un successo clamoroso. Il rientro in Italia
coincide con la messa in onda del programma tv Studio Uno, per la
regia di Antonello Falqui: non è previsto un vero e proprio
conduttore, ma vari personaggi che si avvicendano di volta in volta,
come Don Lurio, il Quartetto Cetra, Sandra Mondaini, le Gemelle
Kessler. Mina si esibisce alternando brani del suo recente repertorio
(Anata to watashi, Bum, ahi! Che colpo di luna di Lelio Luttazzi, Chi
sarà, Sciummo, Moliendo café, Cubetti di ghiaccio, Un tale, Giochi
d'ombre, ecc.) a fantasie musicali "a tema" (come la
canzone napoletana) o dedicate a un singolo autore, come George
Gershwin, del quale incide su disco una versione di Summertime dopo
averla accennata in trasmissione. Molte delle canzoni presentate a
Studio Uno vengono incise nell'LP Moliendo café del 1962.
Agli
inizi del 1962 Mina torna di nuovo in Spagna, dove appare anche in
alcuni programmi televisivi. Subito dopo si reca in Francia, dove si
esibisce con successo nel tempio francese della musica: il Teatro
Olympia di Parigi. Gerhard Mendelson, produttore dell'etichetta
discografica Polydor, le propone l'incisione di alcuni brani per il
mercato tedesco: la cantante accetta inaugurando una felice
collaborazione col Maestro Werner Scharfenberger. Insieme registrano
a Vienna Wenn du an Wunder glaubst (versione tedesca de Il cielo in
una stanza) e Heißer Sand, primo di una lunga serie di brani scritti
per lei proprio dal Maestro. Sempre a Vienna, Mina registra un
varietà televisivo incentrato su di lei; ad affiancarla uno dei più
popolari cantanti tedeschi dell'epoca: Peter Kraus, del quale Mina
interpreta per l'occasione alcuni brani. Il 12 marzo 1962 appare
anche alla tv tedesca nel programma Herzlichst Ihr Peter Kraus, dove
presenta Heißer Sand. Gli elogi per la sua voce sono numerosi e in
soli dieci giorni il disco vende 40 000 copie, attestandosi poi,
grazie alle cospicue vendite, al primo posto delle classifiche
tedesche, mantenendone il vertice per nove settimane. Il successo di
Heißer Sand porta alla realizzazione di numerose altre incisioni per
il mercato tedesco e sempre in Germania, entrano in classifica nel
1962 Fiesta brasiliana e Tabu, seguite nel 1963 da Capitano, Mister
twist, Bis zum nächsten Mal, Ja, die Liebe lebe hoch e Fremdes Land.
Fiesta brasiliana viene anche inserita nel film Das haben die Mädchen
gern, sempre con Peter Kraus.
Nel
frattempo ritorna al vertice dell'hit-parade italiana con Renato, del
sudamericano Antonio Cortez. Sul retro del 45 giri c'è Eclisse
twist, colonna sonora del film L'eclisse di Michelangelo Antonioni
(che segue scrupolosamente la realizzazione del brano).
Contemporaneamente Mina, in veste di attrice, recita in Appuntamento
in Riviera, film sulla falsariga del precedente Appuntamento ad
Ischia, che riesce a ripeterne il grande successo. Nello stesso
periodo vanno in onda i caroselli registrati per l'Industria Italiana
della Birra, in cui Mina veste i panni di celebri attrici: Marilyn
Monroe, Rita Hayworth, Judy Garland, Joséphine Baker, Anna Magnani,
e altre.Nel maggio del 1962 debutta a Buenos Aires, suscitando per
l'ennesima volta clamore ed entusiasmo, mentre nel mese di luglio, da
un referendum svoltosi tra gli appassionati di musica leggera in
Germania, Austria e Svizzera tedesca, Mina risulta la cantante più
popolare; quasi certamente è la cantante più pagata del momento, in
Europa. Il 5 agosto 1962 partecipa al programma di Antonello Falqui
Eva ed io, dove propone il nuovo 45 giri Chihuahua, che confluìsce
insieme ad altri nel quinto LP Italdisc, intitolato Renato. Il 30
settembre si esibisce dal vivo nel programma tv Alta pressione, in
cui presenta il fratello Alfredo che canta La gente ci guarda. Il 12
ottobre va nuovamente in onda Canzonissima e Mina partecipa a quattro
delle dodici puntate, giungendo alla finale del 6 gennaio 1963 con Il
cielo in una stanza. Inoltre Mina canta (senza apparire) la sigla
finale Stringimi forte i polsi, scritta tra gli altri da Dario Fo,
che con Franca Rame sarà sospeso dalla conduzione del programma per
i forti toni della sua satira politica, e sostituito da Tino
Buazzelli e Sandra Mondaini. Il 18 aprile 1963 nasce a Milano, alla
Clinica Mangiagalli, il suo primo figlio Massimiliano, concepito in
seguito all'unione con Corrado Pani, a quell'epoca ancora formalmente
sposato con l'attrice Renata Monteduro. La maternità causa a Mina la
"quarantena" da parte della Televisione di Stato, mentre
una fetta della stampa continua ad additarla come peccatrice pubblica
per la sua relazione illecita. La maggior parte del pubblico le
dimostra comunque affetto e, quando fa il suo rientro alla Bussola di
Focette in Versilia, con alcuni concerti nell'agosto di quello stesso
anno, il successo è enorme. Durante tutto il 1963, le uniche
apparizioni della cantante sul piccolo schermo sono alcuni caroselli
dell'Industria Italiana della Birra girati alla fine del 1962, e
messi in onda da aprile ad agosto. Nove anni dopo, Mina ricorderà
questo periodo in un'intervista su Playboy:
« Il
massimo è stata una foto su "Epoca" dove io ridevo con
Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto "Cosa
avrà da ridere?", guarda che è il massimo, me la ricorderò
tutta la vita una cosa del genere. Per cui capisci tu l'atteggiamento
della stampa: me ne hanno tirato addosso delle badilate e la gente
non si è lasciata condizionare da questo fatto, l'ha superato. »
Il
10 gennaio 1964 Mina ritorna ufficialmente in televisione nel
programma di Mike Bongiorno La fiera dei sogni, dove presenta Città
vuota ed È inutile. Tre mesi dopo partecipa nuovamente al programma
lanciando È l'uomo per me, con cui riconferma la sua leadership in
hit-parade, rimanendo al primo posto per 9 settimane. Il 2 maggio la
RAI manda in onda Alla ribalta 2 - Speciale per Mina, dove la
cantante propone Prendi una matita, Munasterio 'e Santa Chiara ed È
l'uomo per me. Esegue poi una fantasia di successi di Gigliola
Cinquetti, Rita Pavone e Ornella Vanoni, le colleghe più popolari
del momento. Allo show partecipano ospiti come Adriano Celentano,
Johnny Dorelli, Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Ugo Tognazzi, e altri.
Alla fine del mese esce il nuovo 45 giri Un buco nella sabbia, un
brano a tematica balneare, che ricalca lo stile della Mina prima
maniera e che ottiene uno straordinario successo in Giappone: Suna ni
kieta namida, la versione in lingua, giunge al primo posto in
classifica. Alla fine dell'anno Mina viene eletta migliore artista
internazionale proprio in Giappone.
Un
buco nella sabbia viene cantato dal vivo assieme a È l'uomo per me
nel programma di fine estate Teatro 10, diretto da Antonello Falqui e
con Lelio Luttazzi. Gli applausi scroscianti del Teatro delle
Vittorie dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei
confronti di Mina, ormai definitivamente riesplosa dopo lo
"scandalo". La cantante si esibisce seduta al pianoforte
accanto a Luttazzi, in una fantasia di canzoni scritte dal musicista
triestino: alcune come Bum, ahi che colpo di luna, Sentimentale e Una
zebra a pois, portate al successo proprio da Mina qualche anno prima.
Esce
inoltre il primo album per la Ri-Fi, intitolato Mina e quasi
interamente composto da cover straniere: gli unici due brani in
italiano sono E se domani e Non illuderti. E se domani era stato
presentato da Fausto Cigliano e Gene Pitney al Festival di Sanremo di
quell'anno, con un buon successo di pubblico e di critica, ma senza
arrivare in finale; Carlo Alberto Rossi, autore ed editore del brano,
convince Mina a recuperarlo e inserirlo nel suo album, di cui rimane
uno dei brani di punta. Mina viene eletto "migliore album
dell'anno" dalla critica specializzata, riconoscimento che vale
alla cantante l'Oscar del disco '64. E se domani viene in seguito
ricantato e proposto come retro di due singoli: Un anno d'amore,
uscito alla fine del 1964, e Brava (1965). Il 45 giri Un anno d'amore
costituisce il suo personale record di permanenza in classifica con
tredici settimane consecutive al numero 1 dell'hit-parade: successo
probabilmente dovuto all'accoppiata su un unico supporto di due delle
sue canzoni più apprezzate. In settembre esce un 45 giri che
comprende le canzoni Io sono quel che sono e Tu farai, presentate nel
programma tv Il macchiettaro.
(CONTINUA)
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