martedì 27 dicembre 2022

 

MONTE BIBELE

 

 

Dopo la loro scoperta, alla vista di quelle tombe e del loro contenuto:

“Viene naturale pensare a matrimoni di alleanza tra persone di rango e di opposti schieramenti per sancire il superamento e la fine di una situazione di contrasti: una Etrusca che avrebbe sposato un capo Celta, qui meglio conosciuti come Galli Boy”.

Già in quel tempo di trapasso, quelle orde arrivarono da nord e seguendo la via maestra dei fiumi che scendevano tra quelle maestose montagne dette Alpi ed arrivarono alla grande pianura alluvionale. Seguirono poi per un tratto il fiume più largo che tagliava in due la pianura e con piccole imbarcazioni impararono ad attraversarlo.

 Qui tra gli acquitrini invivibili pieni di insetti e zanzare, Synatos il loro Druido decise di fermarsi sull’istmo circondato dalle acque che avevano appena raggiunto. Volevano subito ripartire verso quelle montagne che il cielo terso fece loro intravedere verso sud.

 “Ci fermeremo qui per questa notte, domani raggiungeremo e seguiremo il corso del fiume che dopodomani ci porterà lassù verso quelle colline che più a destra culminano verso quel Cimone”.

Synatos aveva una grande missione da compiere in nome del suo defunto padre.

Alcuni dei suoi i più anziani con il padre Synoircs avevano già percorso questa via in scorrerie precedenti.  Dopo aver raggiunto i territori Etruschi, avevano razziato qualcosa a quel popolo molto più evoluto. Erano però sempre stato respinti, ma non perdevano occasione per spingersi nei loro territori e tentare nuove incursioni.

 

Però la vicenda legata a Camara aveva cambiato il destino dei due popoli.

 

Già Camara la bellissima discendente di Felsina , era adolescente in fiore, una folta e ondulata capigliatura color grano maturo. Fin da bambina era stata promessa a Ortagion, attempato e potente capo Etrusco della vicina Kainua. Lei di solito solare e piena di vita, era ora molto triste. Era il giorno che la colonna composta da pochi uomini Etruschi di scorta,  la portava definitivamente da lui.

 L’imboscata fu fulminea Synoircs, il padre di Synatos, a capo di un manipolo di uomini massacrò la scorta di Camara e urlò ai suoi “ la voglio viva”. La prese per il braccio destro all’altezza del gomito e l’attrasse a sé guardandola intensamente, poiché non potevano intendersi a parole.

Gli uomini razziarono ciò che poterono, in particolare due otri che contenevano una sostanza liquida a loro completamente sconosciuta. Era vino che consumarono tutti tranne Synoircs, la sera stessa. Si addormentarono come sassi, per fortuna lui vegliò sulla bellissima prigioniera. La mattina si svegliarono molto impastati magnificando al loro Druido la sostanza. In particolare Sarnas il suo braccio destro “è una vera pozione magica, devo capire cos’è e come la fanno” ed aggiunse a Synoircs “lei ci dovrà spiegare”. Pronta fu la risposta di Synoircs “Sarnas, abbi pazienza ora la ragazza dovrà avere almeno il tempo di capirci, per ora di lei mi occupo io, ci sarà tempo per questo”.

Decisero poi di ricongiungersi al resto della spedizione e ritornare ai loro monti, al di là del grande fiume.

Camara non capì bene cosa si stessero dicendo i due uomini, ma ora il cuore cominciò a battere più lentamente, si rilassò. Dopo quello che a lei sembrò un lungo viaggio lungo il corso di quei fiumi, salirono su un grande altipiano verde. Il verde dei prati rasati dai molti animali al pascolo si stagliava su alte cime di roccia che verso sera prendevano con gli ultimi raggi del sole un aspetto purpureo. Era un paesaggio molto diverso dalle sue colline, ma altrettanto affascinante, anzi con lui vicino gli parse pure meglio. Lui la trattava con rispetto e gentilezza, poi a differenza di Ortagion era giovane e bello. Non passò molto tempo che Camara incominciò a comprendere il loro linguaggio. Lui Synoircs la proteggeva, mentre Sarnas diventava ogni giorno più impaziente “E’ tempo che Camara, ci sveli il segreto della dolce ambrosia”.  Synoircs finalmente si impegnò di farlo, e lei gli comunico’ che tutto nasceva da una pianta chiamata vite che va coltivata però seguendo determinate regole che lei non conosceva bene. Poi quando il frutto chiamato uva giungeva a maturazione altre alchimie da lei pure sconosciute occorreva mettere in atto per trasformare quei grappoli in vino. Non passò molto tempo che il loro amore sbocciò completamente e decisero di sposarsi seguendo il rito celtico.

Appena Sarnas apprese da Synoircs le notizie che aspettava, decise di ripartire verso l’Etruria. Con pochi uomini al seguito e con un Etrusco che fu catturato vivo mentre con altri sei fu colto che saliva al loro altipiano. Cinque furono eliminati all’istante, ma questo che conosceva la loro lingua fu risparmiato. “Ci farà da salvacondotto”, raccontò lo stesso Sarnas a Synoircs.

 

Si ripresentarono al cospetto di Synoircs, che erano trascorsi almeno sette otto cambi di stagione. Synoircs, li aveva ormai dati per morti. Erano invece tornati con molti orci di vino e dieci sacchi di giovani piantine “Pronte ad essere sotterrate lungo le pendici, tra il fiume Adige e l’altopiano”, gli comunicò soddisfatto ed orgoglioso, Sarnas. Li sarebbero cresciute e presto anche loro ormai avrebbero prodotto il nettare di Bacco. Sarnas propose poi di fare una grande festa e si complimentò con Synoircs per la nascita del piccolo Synatos e concluse “questa volta spero non mancherai di bere con noi”. Synoircs sorrise all’amico di sempre e disse “Stai tranquillo…questa volta mi lascerò andare, ora non posso chiedere alla vita…niente di più”.

I giorni successivi trascorsero sulle pendici dell’altopiano a piantare tutte quelle giovani pianticelle, sicuramente ne sarebbe scaturito un ottimo vino. La sera della grande festa Camara affidò il suo piccolo fanciullo, alla sorella del marito Syrtis, che abitava ad una certa distanza dal villaggio. Sarebbero passati a prenderlo un paio di giorni dopo. Le libagioni erano abbondanti gli uomini avevano preparato fin dal mattino i bracieri ed il vino scorreva in grande quantità.

Synoircs era talmente ubriaco che neppure se ne accorse quando Sarnas gli tagliò la gola con mossa fulminea.

Intanto un suo uomo con due compari entrò nella sua capanna e immobilizzò Camara e cercarono inutilmente Synatos. Camara completamente imbavagliata fu immediatamente portata via e riconobbe l’Etrusco catturato prima dell’ultimo viaggio in Etruria di Sarnas. Partirono immediatamente e l’indomani Sarnas li raggiunse.

L’Etrusco parlò a Camara :

“io sono qua per riportarti a chi eri stata promessa, grazie a Sarnas che si è dimostrato un ottimo amico il patto stipulato con il nostro Re Ortagion potrà essere onorato”.

 

Lei si sentiva morire, ma non volle dare loro soddisfazione, le avevano tolto il bavaglio, ma non profferì parola.

“Synoircs, ti ha offesa e per questo ha pagato il prezzo dovuto, ora nulla ostacola l’amicizia tra i nostri due popoli”.

L’Etrusco disse infine”Re Ortagion ti aspetta a braccia aperte, riguardo a quel bastardo di Synatos, non lo abbiamo ancora trovato ma dimenticalo è stato per te solo un incidente”.

Intanto Syrtis fece in tempo a fuggire aiutata dal marito che apparteneva ad un’altra tribù portarono Synatos con loro al villaggio del suo uomo. Ma tornarono presto all'altopiano sull'Adige. Gli amici di Synoircs ebbero presto la meglio sui compari di Sarnas rimasti a vigilare in attesa del suo ritorno.

Il bambino sarebbe stato educato come il futuro druido della tribù dei Galli Boy ed avrebbe preso a tempo debito il ruolo occupato dal padre barbaramente trucidato.

Intanto Camara fu riportata là dove doveva andare quel giorno che fu rapita. Al suo arrivo a Kainua fu accolta da Ortagion come se nulla fosse successo “Mia cara, finalmente ti rivedo, sai sono stato in pena per tutto questo tempo”. Lei aveva lo sguardo perso verso il fiume che placido scorreva là sotto il prato che si perdeva verso le dolci colline. Lei la principessa di Monte Bibele avrebbe potuto dirgli in faccia “Ti odio, mi hai sempre fatto schifo, non mi avrai mai, ho amato solo Sinoircs”. Ma ora capì era meglio prendere tempo e nonostante tutto il dolore che aveva accumulato dentro. “ Sono stati anni difficili, il rapimento e la violenza subita mi hanno segnata dentro, ora ho bisogno di riprendermi un po’”. 

Lui era cinico ed esperto, si mostrò paziente “certo, mia cara comprendo, tu ora qui sei a casa tua al sicuro, oggi stesso ti prometto avrai la tua rivalsa…”. Non capiva cosa egli intendesse dire. Ma poco dopo venne da lui accompagnata verso la parte più bassa dell’insediamento, comprese vedendo quei grandi massi di selenite, che si dirigevano verso la necropoli. Contemporaneamente udì le urla strazianti di un uomo e subito ne riconobbe la voce era Sarnas. Si avvicinarono e lui senza alcuna emozione anzi compiaciuto ordinò “tagliategli la testa”.

“Ecco ora anche l’ultimo legame con questi barbari che ti hanno offesa è reciso”. Lui era convinto di avere cancellato con quell’atto tutto il suo passato, ma non era così. Alcuni giorni dopo la raggiunse a Kainua il fratello Cadmo proveniva da Monte Bibele e le portava notizie dal suo villaggio natale. I due si abbracciarono dopo tutto quel tempo, lui era il fratello minore,

lo aveva lasciato adolescente ora era un uomo. Furono finalmente lasciati soli e lui sottovoce le disse” Camara, molte cose sono cambiate da quando tu ci hai lasciati. Nostro padre non c’è più, a mamma hanno imposto un altro marito, il cognato di Ortagion anche lui rimasto vedovo nel frattempo. Il  legame della nostra comunità con Kainua si è fatto sempre più stretto, molti di noi giovani di Monte Bibele si sentono a disagio in questa sgradevole situazione. Aggiunse poi “parlami di te piuttosto, a noi è giunta voce da un guerriero barbaro catturato nei pressi di Monte Bibele, che tu fossi felice e addirittura ti fossi maritata con l’uomo che ti rapì”. “E’ vero, quell’uomo vi ha detto la sacrosanta verità, io ho amato Synoircs, da lui ho avuto ho avuto un figlio, egli si chiama Synatos. Il marito me lo hanno ammazzato davanti ai miei occhi, dei bastardi infedeli su mandato di Ortagion. Appena sono giunta qui Ortagion ha fatto tagliare la testa a colui che ha capeggiato l’operazione per dimostrarmi che lui non c’entrava e per farmi avere sempre secondo lui la giusta vendetta. Ma io non me la sono bevuta. Riguardo a mio figlio per fortuna lo avevo affidato alla sorella di Synoircs qualche giorno prima del suo omicidio, la quale spero sia riuscita a metterlo al sicuro lei viveva presso un’altra comunità assieme al suo compagno. Di lui ora non so assolutamente nulla. Per cui ti prego se avrai modo ora che sai manda tuoi emissari presso la comunità dove vive mia cognata Syrtis in cerca di Synatos. Io cercherò per ora di assecondare Ortagion, quando avrò di nuovo tue notizie, valuteremo il da farsi”. Cadmo promise a Camara che avrebbe fatto quanto ella richiedeva e ripartì per Monte Bibele il giorno stesso.

Di lì a poco però Ortagion, si mostrò impaziente voleva impalmare Camara, il desiderio di possedere il suo corpo era irrefrenabile, lei da un lato lo illudeva, ma cercava di prendere altro tempo. Intanto Cadmo era sulle tracce di Synatos ed ebbe presto la certezza che i galli Boy volevano la testa di Ortagion e ricordavano Camara come la loro regina.

Nacque così una grande alleanza tra gli uomini di Monte Bibele e questi Galli Boy, considerati fino allora acerrimi nemici. Ma Cadmo non riuscì ad ottenere un appoggio immediato, lui stesso valutò pericoloso per la stessa incolumità di Camara un intervento troppo frettoloso contro la consorella comunità di Kainua.

Ma il giorno tanto temuto arrivò, la cerimonia fu celebrata, al culmine della festa Camara offrì il calice a Ortagion il quale non esitò lo incrociò con il suo bevve ed esclamò “Oh, è arrivato il gran giorno mia….”. Non fece in tempo a terminare la frase che cominciò a contorcersi e cadde insieme a lei che con un filo di voce gli disse “…già è arrivato ma….l’unica soddisfazione che ti toglierai..sarà quella di crepare…assieme a me..”. Lei aveva versato un attimo prima il veleno contenuto nell’anello che ancora appariva con la coroncina a coperchio aperta, dall’anulare della mano sinistra.

 

Synatos rivive così… raccontando ai giovani compagni la storia della madre Camara e del padre Synoircs. “Ecco ora sapete come andarono le cose, ma noi siamo qui perché crediamo in un futuro migliore, dopodomani a Monte Bibele le spoglie mortali di mio padre si uniranno per sempre a quelle di mamma”.

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