MONTE BIBELE
Dopo la loro scoperta, alla vista di quelle
tombe e del loro contenuto:
“Viene naturale pensare a matrimoni di alleanza tra persone
di rango e di opposti schieramenti per sancire il superamento e la fine di una
situazione di contrasti: una Etrusca che avrebbe sposato un capo Celta, qui
meglio conosciuti come Galli Boy”.
Già in quel tempo di trapasso, quelle orde arrivarono da nord
e seguendo la via maestra dei fiumi che scendevano tra quelle maestose montagne
dette Alpi ed arrivarono alla grande pianura alluvionale. Seguirono poi per un
tratto il fiume più largo che tagliava in due la pianura e con piccole
imbarcazioni impararono ad attraversarlo.
Qui tra gli acquitrini
invivibili pieni di insetti e zanzare, Synatos il loro Druido decise di
fermarsi sull’istmo circondato dalle acque che avevano appena raggiunto.
Volevano subito ripartire verso quelle montagne che il cielo terso fece loro
intravedere verso sud.
“Ci fermeremo qui per
questa notte, domani raggiungeremo e seguiremo il corso del fiume che
dopodomani ci porterà lassù verso quelle colline che più a destra culminano
verso quel Cimone”.
Synatos aveva una grande missione da compiere in nome del suo
defunto padre.
Alcuni dei suoi i più anziani con il padre Synoircs avevano
già percorso questa via in scorrerie precedenti. Dopo aver raggiunto i territori Etruschi, avevano
razziato qualcosa a quel popolo molto più evoluto. Erano però sempre stato
respinti, ma non perdevano occasione per spingersi nei loro territori e tentare
nuove incursioni.
Però la vicenda legata a Camara aveva cambiato il destino dei
due popoli.
Già Camara la bellissima discendente di Felsina , era
adolescente in fiore, una folta e ondulata capigliatura color grano maturo. Fin
da bambina era stata promessa a Ortagion, attempato e potente capo Etrusco
della vicina Kainua. Lei di solito solare e piena di vita, era ora molto
triste. Era il giorno che la colonna composta da pochi uomini Etruschi di
scorta, la portava definitivamente da
lui.
L’imboscata fu
fulminea Synoircs, il padre di Synatos, a capo di un manipolo di uomini
massacrò la scorta di Camara e urlò ai suoi “ la voglio
viva”. La prese per il braccio destro all’altezza del gomito e l’attrasse a sé
guardandola intensamente, poiché non potevano intendersi a parole.
Gli
uomini razziarono ciò che poterono, in particolare due otri che contenevano una
sostanza liquida a loro completamente sconosciuta. Era vino che consumarono
tutti tranne Synoircs, la sera stessa. Si addormentarono come sassi, per
fortuna lui vegliò sulla bellissima prigioniera. La mattina si svegliarono
molto impastati magnificando al loro Druido la sostanza. In particolare Sarnas
il suo braccio destro “è una vera pozione magica, devo capire cos’è e come la
fanno” ed aggiunse a Synoircs “lei ci dovrà spiegare”. Pronta fu la risposta di
Synoircs “Sarnas, abbi pazienza ora la ragazza dovrà avere almeno il tempo di
capirci, per ora di lei mi occupo io, ci sarà tempo per questo”.
Decisero
poi di ricongiungersi al resto della spedizione e ritornare ai loro monti, al
di là del grande fiume.
Camara
non capì bene cosa si stessero dicendo i due uomini, ma ora il cuore cominciò a
battere più lentamente, si rilassò. Dopo quello che a lei sembrò un lungo
viaggio lungo il corso di quei fiumi, salirono su un grande altipiano verde. Il
verde dei prati rasati dai molti animali al pascolo si stagliava su alte cime
di roccia che verso sera prendevano con gli ultimi raggi del sole un aspetto
purpureo. Era un paesaggio molto diverso dalle sue colline, ma altrettanto
affascinante, anzi con lui vicino gli parse pure meglio. Lui la trattava con
rispetto e gentilezza, poi a differenza di Ortagion era giovane e bello. Non
passò molto tempo che Camara incominciò a comprendere il loro linguaggio. Lui
Synoircs la proteggeva, mentre Sarnas diventava ogni giorno più impaziente “E’
tempo che Camara, ci sveli il segreto della dolce ambrosia”. Synoircs finalmente si impegnò di farlo, e
lei gli comunico’ che tutto nasceva da una pianta chiamata vite che va
coltivata però seguendo determinate regole che lei non conosceva bene. Poi
quando il frutto chiamato uva giungeva a maturazione altre alchimie da lei pure
sconosciute occorreva mettere in atto per trasformare quei grappoli in vino.
Non passò molto tempo che il loro amore sbocciò completamente e decisero di
sposarsi seguendo il rito celtico.
Appena
Sarnas apprese da Synoircs le notizie che aspettava, decise di ripartire verso
l’Etruria. Con pochi uomini al seguito e con un Etrusco che fu catturato vivo
mentre con altri sei fu colto che saliva al loro altipiano. Cinque furono
eliminati all’istante, ma questo che conosceva la loro lingua fu risparmiato.
“Ci farà da salvacondotto”, raccontò lo stesso Sarnas a Synoircs.
Si
ripresentarono al cospetto di Synoircs, che erano trascorsi almeno sette otto
cambi di stagione. Synoircs, li aveva ormai dati per morti. Erano invece
tornati con molti orci di vino e dieci sacchi di giovani piantine “Pronte ad
essere sotterrate lungo le pendici, tra il fiume Adige e l’altopiano”, gli
comunicò soddisfatto ed orgoglioso, Sarnas. Li sarebbero cresciute e presto
anche loro ormai avrebbero prodotto il nettare di Bacco. Sarnas propose poi di
fare una grande festa e si complimentò con Synoircs per la nascita del piccolo
Synatos e concluse “questa volta spero non mancherai di bere con noi”. Synoircs
sorrise all’amico di sempre e disse “Stai tranquillo…questa volta mi lascerò
andare, ora non posso chiedere alla vita…niente di più”.
I giorni
successivi trascorsero sulle pendici dell’altopiano a piantare tutte quelle
giovani pianticelle, sicuramente ne sarebbe scaturito un ottimo vino. La sera
della grande festa Camara affidò il suo piccolo fanciullo, alla sorella del
marito Syrtis, che abitava ad una certa distanza dal villaggio. Sarebbero
passati a prenderlo un paio di giorni dopo. Le libagioni erano abbondanti gli
uomini avevano preparato fin dal mattino i bracieri ed il vino scorreva in
grande quantità.
Synoircs
era talmente ubriaco che neppure se ne accorse quando Sarnas gli tagliò la gola
con mossa fulminea.
Intanto
un suo uomo con due compari entrò nella sua capanna e immobilizzò Camara e
cercarono inutilmente Synatos. Camara completamente imbavagliata fu
immediatamente portata via e riconobbe l’Etrusco catturato prima dell’ultimo
viaggio in Etruria di Sarnas. Partirono immediatamente e l’indomani Sarnas li
raggiunse.
L’Etrusco
parlò a Camara :
“io sono
qua per riportarti a chi eri stata promessa, grazie a Sarnas che si è
dimostrato un ottimo amico il patto stipulato con il nostro Re Ortagion potrà
essere onorato”.
Lei si
sentiva morire, ma non volle dare loro soddisfazione, le avevano tolto il
bavaglio, ma non profferì parola.
“Synoircs,
ti ha offesa e per questo ha pagato il prezzo dovuto, ora nulla ostacola
l’amicizia tra i nostri due popoli”.
L’Etrusco
disse infine”Re Ortagion ti aspetta a braccia aperte, riguardo a quel bastardo
di Synatos, non lo abbiamo ancora trovato ma dimenticalo è stato per te solo un
incidente”.
Intanto
Syrtis fece in tempo a fuggire aiutata dal marito che apparteneva ad un’altra
tribù portarono Synatos con loro al villaggio del suo uomo. Ma tornarono presto
all'altopiano sull'Adige. Gli amici di Synoircs ebbero presto la meglio sui
compari di Sarnas rimasti a vigilare in attesa del suo ritorno.
Il
bambino sarebbe stato educato come il futuro druido della tribù dei Galli Boy
ed avrebbe preso a tempo debito il ruolo occupato dal padre barbaramente
trucidato.
Intanto
Camara fu riportata là dove doveva andare quel giorno che fu rapita. Al suo
arrivo a Kainua fu accolta da Ortagion come se nulla fosse successo “Mia cara,
finalmente ti rivedo, sai sono stato in pena per tutto questo tempo”. Lei aveva
lo sguardo perso verso il fiume che placido scorreva là sotto il prato che si
perdeva verso le dolci colline. Lei la principessa di Monte Bibele avrebbe
potuto dirgli in faccia “Ti odio, mi hai sempre fatto schifo, non mi avrai mai,
ho amato solo Sinoircs”. Ma ora capì era meglio prendere tempo e nonostante
tutto il dolore che aveva accumulato dentro. “ Sono stati anni difficili, il rapimento
e la violenza subita mi hanno segnata dentro, ora ho bisogno di riprendermi un
po’”.
Lui era
cinico ed esperto, si mostrò paziente “certo, mia cara comprendo, tu ora qui
sei a casa tua al sicuro, oggi stesso ti prometto avrai la tua rivalsa…”. Non
capiva cosa egli intendesse dire. Ma poco dopo venne da lui accompagnata verso
la parte più bassa dell’insediamento, comprese vedendo quei grandi massi di
selenite, che si dirigevano verso la necropoli. Contemporaneamente udì le urla
strazianti di un uomo e subito ne riconobbe la voce era Sarnas. Si avvicinarono
e lui senza alcuna emozione anzi compiaciuto ordinò “tagliategli la testa”.
“Ecco ora
anche l’ultimo legame con questi barbari che ti hanno offesa è reciso”. Lui era
convinto di avere cancellato con quell’atto tutto il suo passato, ma non era
così. Alcuni giorni dopo la raggiunse a Kainua il fratello Cadmo proveniva da
Monte Bibele e le portava notizie dal suo villaggio natale. I due si
abbracciarono dopo tutto quel tempo, lui era il fratello minore,
lo aveva
lasciato adolescente ora era un uomo. Furono finalmente lasciati soli e lui
sottovoce le disse” Camara, molte cose sono cambiate da quando tu ci hai
lasciati. Nostro padre non c’è più, a mamma hanno imposto un altro marito, il
cognato di Ortagion anche lui rimasto vedovo nel frattempo. Il legame della nostra comunità con Kainua si è
fatto sempre più stretto, molti di noi giovani di Monte Bibele si sentono a
disagio in questa sgradevole situazione. Aggiunse poi “parlami di te piuttosto,
a noi è giunta voce da un guerriero barbaro catturato nei pressi di Monte
Bibele, che tu fossi felice e addirittura ti fossi maritata con l’uomo che ti
rapì”. “E’ vero, quell’uomo vi ha detto la sacrosanta verità, io ho amato
Synoircs, da lui ho avuto ho avuto un figlio, egli si chiama Synatos. Il marito
me lo hanno ammazzato davanti ai miei occhi, dei bastardi infedeli su mandato
di Ortagion. Appena sono giunta qui Ortagion ha fatto tagliare la testa a colui
che ha capeggiato l’operazione per dimostrarmi che lui non c’entrava e per
farmi avere sempre secondo lui la giusta vendetta. Ma io non me la sono bevuta.
Riguardo a mio figlio per fortuna lo avevo affidato alla sorella di Synoircs
qualche giorno prima del suo omicidio, la quale spero sia riuscita a metterlo
al sicuro lei viveva presso un’altra comunità assieme al suo compagno. Di lui
ora non so assolutamente nulla. Per cui ti prego se avrai modo ora che sai
manda tuoi emissari presso la comunità dove vive mia cognata Syrtis in cerca di
Synatos. Io cercherò per ora di assecondare Ortagion, quando avrò di nuovo tue
notizie, valuteremo il da farsi”. Cadmo promise a Camara che avrebbe fatto
quanto ella richiedeva e ripartì per Monte Bibele il giorno stesso.
Di lì a
poco però Ortagion, si mostrò impaziente voleva impalmare Camara, il desiderio
di possedere il suo corpo era irrefrenabile, lei da un lato lo illudeva, ma
cercava di prendere altro tempo. Intanto Cadmo era sulle tracce di Synatos ed
ebbe presto la certezza che i galli Boy volevano la testa di Ortagion e
ricordavano Camara come la loro regina.
Nacque
così una grande alleanza tra gli uomini di Monte Bibele e questi Galli Boy,
considerati fino allora acerrimi nemici. Ma Cadmo non riuscì ad ottenere un
appoggio immediato, lui stesso valutò pericoloso per la stessa incolumità di
Camara un intervento troppo frettoloso contro la consorella comunità di Kainua.
Ma il
giorno tanto temuto arrivò, la cerimonia fu celebrata, al culmine della festa
Camara offrì il calice a Ortagion il quale non esitò lo incrociò con il suo
bevve ed esclamò “Oh, è arrivato il gran giorno mia….”. Non fece in tempo a
terminare la frase che cominciò a contorcersi e cadde insieme a lei che con un
filo di voce gli disse “…già è arrivato ma….l’unica soddisfazione che ti
toglierai..sarà quella di crepare…assieme a me..”. Lei aveva versato un attimo
prima il veleno contenuto nell’anello che ancora appariva con la coroncina a
coperchio aperta, dall’anulare della mano sinistra.
Synatos
rivive così… raccontando ai giovani compagni la storia della madre Camara e del
padre Synoircs. “Ecco ora sapete come andarono le cose, ma noi siamo qui perché
crediamo in un futuro migliore, dopodomani a Monte Bibele le spoglie mortali di
mio padre si uniranno per sempre a quelle di mamma”.
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