sabato 25 aprile 2020

E' LA STAMPA BELLEZZA.....

Un Humphrey Bogart, duro ma giusto, con l' indimenticabile battuta - “ Questa è la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente” - che pronuncia al telefono sul rumore delle rotative, fiero di aver salvato il giornale che dirige. Altri tempi, allora quando vidi per la prima volta quel film ero giovanissimo, pieno di entusiasmo e mi feci trasportare dal sapore romantico, di quel quel dialogo, in cui il bene ed il male erano facilmente riconoscibili. Diversi anni dopo feci la scoperta, nella versione nostrana, il boss della malavita – personaggio chiave oggetto dell'inchiesta giornalistica di Humphrey Bogart – era Rodzich un malavitoso che veniva presentato come venuto dall'Est Europa, vista allora come il demonio. In realtà scopersi inconfutabilmente che nella versione originale, si trattava dell'Italiano di origine Siciliana Rienzi. Già fu un vera delusione. Io mi ero costruito, la carriera di giornalista, su quel mito. Prima come semplice cronista, poi attraverso i diversi gradi ero diventato editorialista. Certo mi ero reso conto, anche prima di tale scoperta, che il mondo del giornalismo non era tutto rose e fiori. Ma io ero ancorato a quell'immagine e quanto mi succedeva attorno, me lo facevo scivolare addosso e tiravo dritto senza curarmene più di tanto. Da quel giorno in cui appresi tale inganno, si ruppe qualcosa dentro di me. Ma nulla cambiò, nel mio comportamento sociale, capii così a poco a poco, che l'importante era non darlo a vedere. Mi sentivo male dentro, ma visto che il successo apparente non era intaccato, non ci diedi il giusto peso.


Passaggio di testimone in Gedi dalla Cir della famiglia De Benedetti alla Exor della famiglia Agnelli e cambio al vertice dei due principali quotidiani del gruppo. Con il formale trasferimento del 43,78% delle azioni, ieri si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione che vede John Elkann presidente. Maurizio Molinari, attuale direttore de La Stampa, diventa direttore di Repubblica al posto di Carlo Verdelli, nonché direttore editoriale del gruppo, mentre Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, passa alla direzione del quotidiano torinese e di Gnn, il network dei giornali locali. Mattia Feltri è nominato direttore dell’Huffington Post.

Mi era arrivato il messaggio su Whatsapp, il giorno di Pasquetta era il 13 aprile 2020, mentre eravamo in pieno lockdown per il Covid 19. Subito chiamai, per complimentarmi, questo era l'iter formale previsto in questa casistica. Ma era un modo sottile, per cominciare a capire quale sarebbe stato il mio ruolo futuro.

Il presidente Elkann ci ha assicurato: «Le decisioni che abbiamo preso definiscono le basi di un’organizzazione chiara e coesa, premessa indispensabile per raggiungere i traguardi ambiziosi che ci siamo dati. Ci aspetta un percorso impegnativo e straordinario: con coraggio e con senso di responsabilità, abbiamo scelto di abbracciare l’innovazione e la trasformazione digitale per scrivere insieme il futuro del giornalismo e dell’intrattenimento di qualità. I principi che sono all’origine del nostro gruppo non cambieranno: continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un’informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento. I valori di sempre insieme a nuove idee saranno la nostra forza, oltre che il punto di riferimento per tutte le persone che lavorano in Gedi».

Mi fu immediatamente detto, che per quanto mi riguardava, sarei passato a collaborare con La Repubblica, che sarebbe diventata la testata ammiraglia. Come sempre, presi atto, in fondo era un ulteriore salto di qualità. In questo momento difficile, in cui larga parte del paese, sarebbe crollato sotto la scure della preesistente crisi ora aggravata dall'arrivo del virus, meglio non mi sarebbe potuta andare. Il gruppo Gedi Gruppo Editoriale era uno dei principali operatori italiani nel settore dei media, attivo nelle seguenti aree di business: stampa, radio, pubblicità e digitale. Era editore di la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, 13 testate locali, il settimanale l’Espresso e altri periodici. Fanno parte del gruppo anche 3 emittenti radiofoniche nazionali (Radio Deejay, Radio Capital, m2o). Gedi opera, inoltre, nel settore internet e raccoglie la pubblicità tramite la concessionaria Manzoni.
Mi sentivo nonostante tutto al sicuro, ancora una volta ero dalla parte giusta “Quella del più forte soggetto, che c'era sul mercato”. Perché il tradizionale concorrente, il gruppo RCS, stava per celebrare l'annuale assemblea, venendo da un anno particolarmente difficile, ed il resto del 2020, si presentava terrificante. Urbano Cairo, il condottiero del gruppo, era ora in una condizione che metteva a dura prova il suo tradizionale ottimismo di editore e di mago nella raccolta pubblicitaria. Lo stop al Giro d'Italia, lo stop al campionato di calcio e l'azzeramento estivo delle Olimpiadi, avrebbero affondato la sua Gazzetta dello Sport. Ora Maurizio Molinari, forte dell'esperienza molto positiva della Stampa, passando alla direzione de La Repubblica, avrebbe portato l'attacco al cuore del Corriere della Sera.
Quella sera, solo, con quell'ultimo goccio di rosso, che mi era rimasto sul fondo del bicchiere, non brindai affatto, mi dissi soltanto:
- Come sei cambiato!

martedì 21 aprile 2020

Una Montagnier di fuffa

  • Da Il Foglio Quotidiano
  • CATTIVI SCIENZIATI - DI ENRICO BUCCI

  • Pochi giorni orsono, un’intervista rilasciata da un premio Nobel – Luc Montagnier – è andata in onda su un telegiornale nazionale. In questa intervista, si rilanciava l’idea già apparsa a febbraio della traccia nel genoma del nuovo coronavirus di sequenze genetiche derivate dal virus di Hiv. Questa idea rilanciava due delle teorie favorite dai complottisti: che il virus fosse in realtà prodotto di ingegnerizzazione dell’uomo, e che si stessero facendo esperimenti pericolosi e inutili con virus mortali, sfuggiti poi al controllo.
    Ora io non mi lancerò nel triste riepilogo delle numerose sciocchezze che un premio Nobel come Montagnier ha sostenuto da un po’ di tempo a questa parte, né delle motivazioni per cui lo fa; seguirò in questo il consiglio di chi ha espresso la sua pena per un anziano signore, che sempre più spesso presenta come fatti accertati ipotesi senza alcun fondamento. Mi interessa però rassicurare il lettore circa l’insussistenza delle cose adombrate da Montagnier e delle cosiddette “prove” che avrebbe prodotto in supporto all’idea che il virus sia un prodotto artificiale.
    Cominciamo con il primo dei documenti che ha citato, vale a dire un manoscritto di alcuni ricercatori indiani, che ha avuto una brevissima apparizione in Internet prima di sparire, ritirato dagli stessi autori. Montagnier ha dato a intendere che ci fosse qualcosa di losco, ma in realtà il manoscritto è stato pubblicamente demolito, prima di essere ritirato, in maniera assolutamente trasparente. Fra le tante pecche che ne hanno causato l’eliminazione, qui basterà mettere in evidenza quella dimostrata dal prof. Burgio: le parti del genoma del virus che sarebbero state, secondo gli autori, identiche a quelle di Hiv (e dunque la prova della manipolazione, perché in natura l’ibrido non può prodursi), sono in realtà dei brevissimi tratti del genoma del coronavirus, che questo condivide non solo con Hiv, ma con centinaia di altre specie, da ognuno dei regni del vivente.
    Sarebbe come se il lettore, dal fatto che ho impiegato la parola “specie” in questo testo, la quale è presente anche in un famoso libro di Darwin, stabilisse che l’articolo che sta leggendo in questo momento porta le tracce dell’azione di Darwin stesso. In realtà, la parola è troppo corta ed è contenuta in tantissimi testi, perché possa essere prova di alcunché; e questo vale ugualmente per le cortissime sequenze comuni di “lettere” del codice genetico comuni al coronavirus e a Hiv, ma anche a tantissimi altri organismi. Se il lettore volesse verificare quanto ho scritto, non ha che da processare i dati di sequenza opportunamente, usando software gratuiti disponibili in rete, per rendersene conto da solo.
    Il secondo documento portato a “prova” da Montagnier è un articolo su una rivista predatoria (cioè una rivista che, per soldi, pubblica qualunque cosa) da parte di un tal Jean-Claude Perez. In questo articolo si afferma di aver trovato la prova “matematica” della artificialità del genoma del coronavirus. In realtà, si tratta di un indigeribile minestrone di parole, dal significato nullo (per controllo, ho chiesto anche a qualche matematico), il quale ha una caratteristica precipua: quella di essere in buona parte plagiato da precedenti scritti dello stesso autore, in cui le stesse parole sono usate per dimostrare le più varie cose sulle sequenze di Dna umano, dei Neanderthal e di tantissime altre specie. Come se non bastasse, anche le figure che dovrebbero servire a dimostrare quanto sostenuto dall’autore sono riciclate, persino all’interno dello stesso manoscritto: se il lettore volesse divertirsi, confronti per esempio la figura 34 con la 39. In poche parole, il cosiddetto articolo scientifico di Perez, con cui Montagnier ha collaborato anche in occasioni precedenti, è incomprensibile immondizia plagiata (come si può verificare con qualunque software antiplagio), pubblicata su una rivista spazzatura; e il fatto che un Nobel lo usi per rafforzare la sua tesi dimostra solo quanto quest’ultima sia priva di fondamento e in quale triste stato si arrivi quando a tutti i costi si vogliono sostenere sciocchezze. Due articoli spazzatura, anche se usati da un premio Nobel, non danno supporto a una tesi; e per dirlo, non c’è bisogno di un altro Nobel, basta verificare quanto ho scritto.

    giovedì 16 aprile 2020

    BOLLETTINO DEL GIORNO. Giovedì 16 Aprile 2020. Sarcastico post di Andrea Mingardi su Facebook

    Quante ce ne hanno raccontate, dette, predette, smentite impapocchiate, raffazzonate, rabberciate e quante ne abbiamo bevute, credute, temute e a nostra volta divulgate per questa voglia di parlare sempre di cose che non conosciamo. Fake news, notizie fasulle, date in pasto a noi povero volgo, ritrattate, distorte ad arte, distribuite per destabilizzare, per criticare, per garantirsi qualche vantaggio, perché il "divide et impera" funziona sempre. Allora, partiamo da... dove mi ricordo, eh? Tanto, balla più, balla meno... balla quello che vuoi. Un noto virologo, che non deve derivare da vir, uomo, eh? Ma che uomo è quello che appena due mesi fa ha dichiarato che il "corona" era niente di più di una normale influenza? Per poi adesso, ammazzarsi di ospitare tv per dire l'esatto contrario? E i pezzi di merda che in tutta Europa ci hanno indicato come untori? Ungetevi voi una certa zona prima che ci vendichiamo con degli uccelli paduli ricoperti da carta vetrata! Il contagio avviene solo se "scaracci" in faccia a qualcuno. No, devi metterti una mano sulla bocca e una sui maroni, lavati le mani appena ti capita. Poi, il virus è nell'aria, il sudore lo vaporizza e la distanza di sicurezza deve essere la stessa delle scorregge. Non è vero, basta un metro. Abbiamo visto gente uscire di casa col metro di plastica per non sbagliarsi. Contrordine, quando il morbo si posa sull'asfalto, lì sopravvive più di un auto in divieto di sosta. No, no, ma cosa abbiamo detto... sono le mani le più pericolose. Dopo l'annuncio, registrato sullo stivale un calo spaventoso di pugnette. Avvertiamo che non vi dovete toccare il naso, gli occhi e la bocca con le dita. Il terrore corre sul filo... interdentale. E' consigliabile lavarsi i vestiti, con noi dentro. Indicazioni dell'ufficio di... gene gnocchi, giovedì, sabato trippa. Hanno consigliato di non toccare assolutamente la posta. La De Filippi è disperata. Non uscite da casa coi bambini, mandateli da soli, che si arrangino. Gli animali portano il virus, no non lo portano... ne portano solo un po', una modica quantità. il giro d'Italia e di Francia non si faranno ma sono partiti un sacco di gruppi per la corsa al vaccino. Ci saranno premi miliardari. Sarà pronto in quindici mesi, no, in otto mesi, forse in due anni, pare in tre mesi ma costerà un milione l'uno, c'è già ma non ci sono le siringhe. Ci sono dei medicinali che funzionano, no, non è vero, forse solo alcuni per l'AIDS, o altri come il Viagra. Alcuni anziani non hanno letto le istruzioni e invece di mandar giù la pillola verde subito l'hanno sciolta lentamente in bocca: sono rimasti col collo duro una settimana. Gli emigrati portano il virus, no non è vero e quel qualcuno che ne parlava per mesi ora non ne parla più. Lo avvertivano gridando "musulmani" e lui diceva subito "musulrigore". 'l'IMPS per parlare agli anziani del problema delle pensioni, aveva indetto un incontro al Pio Albergo Trivulzio, poi hanno dichiarato che le persone a rischio hanno rinunciato all'assegno mensile come i giocatori delle juve. Bravi bene, PIL. L'Europa ci aiuta, non ci aiuta...il Mes va bene, ma non vorrai tenerti tutto per tes, eh? Quattrocento miliardi, settecento miliardi, mille miliardi... ma cosa costa un toast? Dipende... da di che parte? Il lago di Lagarde non è pieno di soldi ma di distinguo e io... non distinguo più l'orizzonte. Si apre il 3? Nooo troppo presto, l'11, o forse a giugno. Non illudetevi, si andrà avanti così fino a Dicembre. Verso la metà, o tre quarti di vino rosso. Paga Gino. Nostalgia di una mia amica che lei non chiudeva mai. Ma chi l'ha detto... quest'estate si va tutti al mare. A Rimini, in spiaggia, separè di plastica e si farà il bagno a tuffi alternati. Si mangeranno le piadine con la mascherina, (lo squaquarone dovrebbe passare) e le sogliole con i guanti. "Cocco...cocco bellooo... Piangete bambini così la mamma vi toglie il respiratore... Ma io voglio sapere: chi è che cazzo mangia questi pipistrelli del cazzo? E chi li incrocia coi topi? E adesso, sono nati dei topistrelli o dei pipitopi? E chi è immune? Perchè non mi fate il tampone? Perché il Bologna non vince lo scudetto dal 64? Perché non hanno punito tutti quelli che hanno sbagliato? Perché ci fanno la multa se usciamo con lo scafandro a tre metri da casa? Perché questi non sono in grado di smorzarci nemmeno un perché? Io perché non lo chiedo neanche più, tanto mi direbbero cose per un altro perché? Medici, infermieri, eroi, ma non è che serviranno a qualcuno per riempirsi la bocca? !27, non è una vecchia utilitaria ma il numero di persone coraggiose mandate allo sbaraglio da chi non li ha avvertiti del pericolo, da chi non li ha protetti. Gente che parla tutto il giorno in tv e ci ha raccontato che noi siamo un modello, che quello è bravo, quell'altra è simpatica, quello buca lo schermo e quell'altro fa audience e non si sono nemmeno accorti che ultimamente hanno perso circa 20.000... ascoltatori. Sapete perché non sono depresso, perché sono meno arrabbiato di quello che sembra? Perché ho fiducia in voi, in noi e nella nostra capacità di non fidarci più di nessuno. Una volta, quando dicevamo delle bugie la mamma ci intimava di lavarci la bocca, adesso vado a lavarmi le mani perché scrivere di certi ballisti di merda poi ci s'infetta. Stanotte la mascherina me la metto nel culo.

    mercoledì 15 aprile 2020

    SE TELEFONANDO......SILVIO TENTA L'ULTIMISSIMA ZAMPATA

    Sono circa le 22 di martedì 14 aprile, mi trascino ormai stancamente, dal divano alla cucina, in uno zapping frenetico tra “Carta Bianca” e “Di Martedì”. Da una parte il dialogo tra Floris ed Ilaria Capua, è la solita menata attorno al virus, dall'altra Bianca Berlinguer e Mauro Corona, mi soffermo per un'attimo il loro teatrino è più rassicurante, ma la pubblicità interrompe il loro dialogo e insofferente, ritorno sulla 7. Un serafico Floris, annuncia una telefonata imminente di Silvio Berlusconi. Il tono del giornalista/presentatore, è suadente e quasi accorato. Penso e mi sovvengono, quei duelli al calor bianco tra lui e Berlusconi degni dell'Ok Corral, dell'autunno 2010 e gennaio 2011, ai tempi del “Bunga Bunga”a “Ballarò” e prima del collasso politico dell'ex Premier. “Certo ne è passata di acqua al mulino”, se ora un Silvio in disarmo ,ormai considerato fuori dai giochi, viene annunciato non dico in “Pompa Magna”, ma con un risalto non indifferente. Mi interrogo e mi chiedo “Perchè mai?”, ma chissà perché mi scatta un moto di curiosità, “......ascoltiamo, pure anche questa”. Arriva quindi la telefonata, Floris lo accoglie:
    -Benvenuto Presidente, Lei e Forza Italia, non siete stati trattati da Conte, come Salvini e la Meloni, come mai?
    Attacca poi il vegliardo, con fare dimesso ed una voce che pare provenga dall'aldilà, a secca e precisa domanda di Floris,risponde:
    -Evidentemente Conti (così lo chiama), ha capito che noi, siamo un'opposizione responsabile e non menzognera.
    Poi, quasi rinfrancato prosegue:
    -Questo non è il momento della polemica, ci dobbiamo rimboccare le maniche stringerci tutti attorno al paese.
    Infine, la stoccata, del vecchio marpione:
    -Ora ci interessa di aiutare Conti, a non rinunciare al Mes, perché rinunciare ai 36/37 Miliardi, ora che la Ue ci ha assicurato, che tale strumento non sarà usato per il Covid, come fu usato in passato?
    Cacchio....”. Mi dico “......Ha colto ancora una volta l'attimo, si propone come stampella al governo, in caso di defezioni, all'interno del Movimento 5 Stelle. Se il prossimo 23 aprile, quando si troveranno i capi di governo, per chiudere la trattativa Europea messa in piedi all'Eurogruppo, Conte ora, può permettersi di considerare anche il vituperato Mes”.

    Se son rose.......intanto il vecchio......si rimette ancora in....giuoco(come lui amerebbe dire)....certo penso presto si udranno.....urla e schiamazzi vari....attorno alla vicenda o chissà.....sarà stato solo un mio trip.....dovuto all'eccesso di noia da Coronavirus!!!

    mercoledì 1 aprile 2020

    GIORGIO, LIVIO E LA PESTE DEI MERCATI


    Giorgio e Livio, visto che al circolo anziani non si possono più incontrare, ora hanno scoperto la videoconferenza su Whatsapp e non rinunciano alle loro discussioni. Il calcio è sempre stato il motivo conduttore dei loro confronti verbali.
    Ma ora in tempo di Coronavirus dopo un paio di settimane che sono chiusi in casa con una paura matta di beccarsi la polmonite, non ne possono più di pontificare sull'epidemia. Hanno già detto tutto e il contrario di tutto. Però non rinunciano alla solita disputa mattutina.
    Giorgio ieri pomeriggio, ha ricevuto una mail dal suo consulente bancario e come si aspettava gli è arrivata una mazzata pesantissima. Il loro dialogo ora si sposta sulla borsa:
    Basta non se ne può più!!! Chiudiamoli questi mercati finanziari. Attacca Giorgio.
    Livio, ha pronta la replica:
    Dai Giorgio, sarebbe come spaccare il termometro, quando hai la febbre alta.

    Ora si accende la discussione, loro sono dei tuttologi e ora il loro orizzonte è andato oltre il Covid-19, si cimentano sulla crisi economica che ne seguirà.
    Ti ripeto Livio, non ha senso tenere aperto i mercati in questa situazione.
    Ma Giorgio, se non ti fosti così gasato tre mesi fa, ora non diresti così, ti ricordi cosa sbandieravi a tutti davanti al bancone del bar:
    Tranquilli fino a che Trump non sarà rieletto le borse saliranno, voi cagasotto, vi accontentate delle briciole, io resto azionario al 80%, fino alla sua rielezione.
    Non l'avesse mai ricordato, ora Giorgio è una furia:
    Ma sei proprio uno stronzo e rabbioso interrompe la videochat.
    Si butta sul divano, ha voglia di piangere, non gli bastava la paura del virus, ora anche la falcidia dei suoi scarsi risparmi.
    Accende la Tv, intervistano Pregliasco, con tutta la prudenza del momento, azzarda che:
    Finalmente ci sono timidi segnali, pare che almeno in Italia stiamo raggiungendo il picco.
    Ora si sente un pò meglio, in fondo ne ha viste già tante, in questi settanta e passa anni. Si collegano poi con la borsa di Milano, danno gli ultimi aggiornamenti è in atto un forte rimbalzo delle quotazioni. Sa benissimo, che per per quel che gli resta, forse non riuscirà a riprendere mai più, quel che ha perso in queste ultime due settimane. Ma intanto sente un po' di conforto ed è pronto a mettersi ancora in ballo e domani non le manderà a dire a quel carissimo stronzo di Livio:

    Qui stavolta ci vuole coraggio, non possiamo cavarcela con il solito compitino, come pensate di fare fare voi, posapiano!!!

    MINA COMPIE OTTANT'ANNI- TERZA ED ULTIMA PARTE

    ADDIO ALLE SCENE
    L'addio alle scene era già stato annunciato da Mina nel 1972, anno in cui per tutta l'estate aveva tenuto una serie di concerti accompagnata da una grande orchestra composta da eccellenti musicisti (tra i quali Gianni Basso e Oscar Valdambrini). Proprio alla Bussola di Marina di Pietrasanta (nella serata del 16 settembre) viene registrato il video-live Dalla Bussola, e di fatto questo rimane l'unico concerto di Mina di cui esiste una ripresa filmata ufficiale. Nel 1973 esce il doppio album Frutta e verdura/Amanti di valore, il primo costituito da inediti (ad eccezione de La pioggia di marzo, brano composto da Antônio Carlos Jobim), il secondo "a tema", con brani scritti da Carlo Pes su testi di Franco Califano. Il successo arriva subito, il disco scala infatti tutte le classifiche di vendita a pochi giorni dalla pubblicazione, e in seguito, quando i due album verranno separati, Frutta e verdura risulterà, con 1 000 000 di copie vendute, uno dei dischi di maggior successo incisi dalla cantante. Nello stesso anno Mina riappare nei caroselli per la Cedrata Tassoni, e fa un'unica apparizione televisiva in Hai visto mai?, dove presenta il singolo Lamento d'amore. Nello stesso anno, si verifica un evento tragico per la vita privata della cantante: Virgilio Crocco, suo ex-marito e padre di Benedetta, rimasto un grande amico in ottimi rapporti con Mina, muore l'8 ottobre investito da un'auto a La Crosse, nel Wisconsin, mentre rientra in albergo in compagnia di un amico. Le circostanze della vicenda non vennero mai chiarite, si ipotizzò che fosse stato un pirata della strada alla guida della vettura, o addirittura un gesto intenzionale in quanto il giornalista in quel periodo stava indagando riguardo ad alcuni fatti scottanti. Mina non parlò mai in alcun modo pubblicamente dell'accaduto. Nel 1974 esce Baby Gate (abbinato a Mina), che ripropone nel titolo il nome della "prima Mina"; il disco raccoglie una selezione di brani degli anni cinquanta per la più parte americani, da sempre amati dalla cantante. Particolare cura viene riservata agli arrangiamenti, allo scopo di mantenere intatte le atmosfere e le sonorità d'epoca. Grandi vendite anche per questo album, che raggiungerà quota 600.000. Il 1974 è anche l'anno del suo ultimo show televisivo, Milleluci, condotto con al fianco un'allora emergente Raffaella Carrà. Poco tempo prima della trasmissione Mina aveva dichiarato in un'intervista: «Sono stata molto male, dopo Milleluci non canterò più», infatti sua è la sigla finale Non gioco più, nel cui testo sembra esserci un presagio al suo imminente ritiro. L'addio televisivo avviene in grande stile, infatti questo programma può essere definito l'ultimo grande show della televisione italiana a cui partecipa. Il ritiro dal video appare definitivo, anche se la radio la vede ancora partecipare a Gran Varietà nel 1979. Nel 1975 Mina incide un brano considerato a tutt'oggi tra i più rappresentativi della sua discografia: L'importante è finire. Quando viene pubblicato ha la "vita difficile", a causa del testo scritto del cantautore Cristiano Malgioglio, ritenuto troppo osé dai dirigenti della RAI che lo censurano per qualche tempo. Nel 1976, in diretta da uno studio di registrazione di Roma, presenta Colpa mia nel corso della trasmissione della Svizzera Italiana Dal Ticino con simpatia. La sigla finale del programma Mille e una luce (estate 1978), in cui Mina canta Ancora ancora ancora in modo particolarmente ammiccante (anche in questa occasione interviene la censura, con la riduzione dei particolari sulla bocca), è ufficialmente la sua ultima apparizione televisiva. L'importante è finire e Ancora ancora ancora, scritte per lei da Cristiano Malgioglio, vengono quindi portate al successo da una Mina sempre meno visibile sui teleschermi, ma sempre più libera, audace nelle proprie scelte musicali e nella gestione della sua carriera di cantante.

    Poi il 23 agosto 1978, quell'ultimo leggendario concerto alla Bussola di Marina di Pietrasanta.