domenica 29 giugno 2014

SIMONE, JEAN PAUL ET LES AUTRES

La sua morte ci separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello che le nostre vite abbiano potuto accordarsi per un così lungo tempo”. Così scrive Simone De Beauvoir di lui Jean Paul Sartre suo compagno per tanti anni ne "La cerimonia degli adii".

Ma il loro non fu mai un normale menage, comunque, lascivi o meno che fossero, ciò che è certo è che Simone e Jean-Paul restarono insieme tutta la vita e lei, morta sei anni dopo nel 1986, venne seppellita accanto a lui nel cimitero di Montparnasse. 
Quando Simone lo conobbe, lui aveva ventiquattro anni e lei ventuno, era la fine degli anni Venti, e lui era già un genio. Simone diceva che appena lo vide pensò che con lui avrebbe potuto dividere tutto, e si innamorò del genio, dell’acutezza, della tortuosità. Sartre era tracagnotto, trasandato, si lavava poco, ma alla ragazza di buona famiglia non importava niente. Odiavano entrambi la borghesia e i suoi riti, l’ipocrisia e la menzogna sociale. Lui diceva " gli uomini non sono spiriti, ma corpi in preda al bisogno", e lei lo amava per questo.  Sì, è vero, Simone all'inizio gli procurava le ragazze, per tenerlo legato a sé, per complicità, per disprezzo delle regole. Non era un matrimonio, non si sposarono mai, era di più, o forse di peggio... Sì, ci furono le Arlette, le Louise, le Tania, le Michélle, le Nathalie, le mogli e le amiche dei suoi amici, e il grande amore per Dolores... Ma anche Simone si innamorava di altri,ma lei e Sartre avevano deciso di vivere tutte le avventure che desideravano, e di raccontarsele, ma senza mai lasciarsi. Sartre diceva  "gli uomini e le donne non sono liberi di smettere di essere liberi". Erano parole che elettrizzavano, erano una sveglia, una droga... Non volevano padri, madri, preti, legami. I due per tutta la vita distinsero l’amore necessario , dunque inevitabile, dagli amori contingenti e senza importanza. Nelle loro tele di ragno vennero invischiate parecchie ragazze che, spesso, non si innamorarono di Sartre, ma di Simone, la quale all’inizio fatica ad accettare queste condizioni. Il filosofo le scrisse un giorno: “La mia vita non appartiene a me solo. Voi siete sempre me, l’essere stesso del mio essere, il cuore del mio cuore”. E in effetti ogni singola opera del filosofo era sottoposta al giudizio della compagna. Ma un giorno il filosofo, che non aveva mai pensato al matrimonio, si innamnorò negli Stati Uniti di Dolores Vanettti Ehrenreich.  Era nel 47 Il filosofo ripianificò la vita in modo da poter trascorrere con Dolores tre mesi di seguito. Simone cominciò a mettere in dubbio il loro rapporto e sentì uno struggimento profondo. Ma in quegli stessi anni e proprio negli States Simone incontrò Nelson Algren, 38 anni, mentre lei ne aveva uno in più. Lui aveva fama di scrittore maledetto. L’idillio con questo uomo fu trascinante  “il suo corpo- scrisse Simone nei Mandarini- si levava infine dalla terra dei morti. Tutta la mia vita fino allora era stata una lunga malattia”. Queste parole giunte all'orecchio di Jean Paul Sartre "lo distrussero". Si sentì umiliato soprattutto perché lei scriveva di essere felice sessualmente, "non piace a nessuno sentirsi inferiore".  Lui scriveva che l’amore è il desiderio di possedere la libertà dell’altro, e avrebbe dovuto saperle, queste cose! "Ma sapere non basta, il più brutto avviene quando ti mettono alla prova".


Inoltre chissà se Jean Paul Sartre vide mai la foto di Simone, scattata da Art Shay a casa dell'amico Nelson Algren, pubblicata solo nel 2008 da le "Nouvel Observer". Algren in seguito si sentì usato da Simone, lui, che aveva scritto a lei: "...Non c'è amicizia tra noi (...) non potrò darti altro che amore carnale". Algren comprese tutto questo solo molto più tardi, leggendo la storia della loro relazione trascritta senza veli nel romanzo "I Mandarini". Quando poi, nel 1965, comparve la traduzione americana de "La Force des choses" in cui de Beauvoir raccontava tutti i particolari della loro relazione, Algren reagì violentemente e pubblicamente. Poi, il silenzio assoluto, fino alla morte, avvenuta nel 1981.Sembra che poco tempo prima di morire abbia esclamato, a proposito dell'autobiografia di de Beauvoir: 

"Autobiografia! -- Merda! Autofiction, ecco cos'è che ha scritto!" 

Con il passare del tempo pian piano il soldalizio fra Simone e Jean Paul Sartre si ricostruì. e così fino alla loro morte.

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