domenica 28 aprile 2013

La Restaurazione

 Questi anni devastanti che avevano distrutto un tessuto economico che veniva da lontano e che si era stratificato nel tempo. I primi sintomi di quel cambiamento si erano avvertiti con l'evento che noi avevamo indicato come liberatorio. La caduta di quel muro ci aveva fatti sentire di nuovo tutti fratelli "ora non ci saranno più figli e figliastri, ci abbracceremo sotto un unico cielo", gridavamo passando sotto quella porta che ci aveva separati.

Ben presto con la nostra gioventù perdemmo pure quella speranza, prima guerre fratricide a due passi da casa nostra combattute nel nome di odi atavici risvegliati prontamente con l'avvento di quell'anelito. Ci distraemmo per consolarci con l'ecologia "il pianeta è soffocato dai veleni generati dal consumo smodato degli idrocarburi, bisogna invertire il trend con una economia green". Ma l'andazzo non cambiò o meglio si deteriorò ulteriormente, i politici ora mescolavano sempre più il loro "particulare", con l'attività pubblica. Mentre l'economia risultava sempre più drogata dalla finanza "dei derivati", la sintomatologia si trasformò in malattia, scoppiò la bolla ed il sistema reale ne fu totalmente coinvolto. Noi eravamo prossimi ormai alla quiescenza, pensavamo ormai di goderci ciò che "ci restava". Rimanemmo nel guado, eravamo sicuri di poter raggiungere "l'altra riva", attraverso la "solidarietà del sistema". Ma la risposta del "Wefare state", non fu affatto quella che ci aspettavamo "voi siete una sorta di tappo, ostruite l'inserimento dei giovani". Sulle prime fingemmo di "non sentire", ma quando ci colpirono "tagliandoci qualche privilegio", facemmo "girotondi" e li accusammo di fare ciò per mantenere "i loro..di privilegi". Il lenzuolo ora era corto, non ce la fece più "a coprire tutti". La situazione si avvitò precipitando verso il "baratro". Per evitare che ci affondassimo e che creassimo "guai ulteriori", i massimi sistemi "dei quali siamo parte", hanno per ora "osservato da vicino", chiedendo a noi di fare i famosi "compiti a casa". Ora per riprenderci la loro completa "stima" è neccessario completare l'opera richiesta appunto "la restaurazione".

Qui non c'è posto per "sognatori o utopisti", solo "pragmatismo". Noi che ormai siamo "vecchi un pò balordi" ed i giovani "di belle speranze", diamoci tutti una bella regolata, galleggiare nel grigiore "sarà già...un lusso".

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