Suzanne era bella, bellissima. Ovale perfetto, occhi blu come la porcellana di Se' vres, pelle madreperlata, statura media, proporzioni invidiabili. Sprigionava un fascino autentico, misto di giovinezza e sensualita' popolana che non poteva lasciare insensibili i parigini di quell' ultimo scatto di secolo. Provocante e anticonformista, avvolgeva la propria origine nel mistero: non si sapeva da dove fosse sbucata, cosa avesse fatto, funambola o cavallerizza al Circo Fernando, fioraia sul mercato di Pigalle. A 15 anni intraprese il ruolo "passivo" che l' uomo ha sempre di buon grado consentito alla donna nell' universo dell' arte: musa ideale, modella abituale, compagna di letto. Suzanne ebbe successo e fu contesa dagli artisti.

In molti la vollero: Toulouse Lautrec che le regalo' il nome un po' per scherno di "Susanna e i vecchioni". Con Renoir fu un legame spregiudicato: oltre che nuda nelle "Bagnanti", la immortalo' mentre ballava con il pittore Lothe in "La danza in citta' ", fasciata in un elegantissimo abito da sera, con la grazia d' una debuttante in societa' .


A 18 anni Marie Suzanne si trovo' madre d' un bimbo di padre incerto; nel ' 91 il volonteroso Miguel Utrillo y Molius riconobbe il figlio e gli diede un nome che diverra' celebre: Maurice Utrillo. La vita di Suzanne sembra un romanzo di Zola mescolato a Flaubert; procede fino a 73 anni, con entusiasmo fino all' ultimo respiro. Nel 1909, a 45 anni, incontro' un amico dell' adorato figlio Maurice, il ventitreenne pittore Andre' Utter. Scoppio' un amore struggente, con divorzio dal marito. Suzanne trovo' allora il coraggio di affrontare le grandi tele: i nudi femminili racchiusi in spessi contorni, talora allungati sopra divani. Poi, lui, l' amato bene, un uomo per la prima volta dipinto da una donna come oggetto di desiderio e seduzione nel gioioso "Adamo ed Eva". E ancora, bellissimo, in tre pose, con i possenti muscoli nel "Lancio della rete da pesca".

Per i nudi sceglie la sua cameriera, la portiera: c' e' un' affettuosa partecipazione, una solidarieta' con chi posa. Abitava vicino al Bateau Lavoir, dove giravano Picasso, Braque e altri, ma non la incuriosi' la pittura "cerebrale", lei solo istinto. Con Utter, ormai sposati, la vita si fece aspra, lui parti' per la guerra e torno' ferito. Ricomposero il "trio infernale", con Utter e il figlio Maurice, vittime dell' alcol. Lei espose nel ' 32 alla Galleria Georges Petit, con modesto successo; per il figlio vennero la gloria e il misticismo. Nel 1934, Suzanne si infiamma "d' amicizia" per il pittore Gazi. Sono di quel momento i vasi di fiori, le nature morte affastellate. Il capolavoro, disarmante, e' l' ultimo autoritratto: a 66 anni si dipinge col seno nudo cascante, gli occhi blu opachi, i lineamenti sfatti. Coraggiosa sino alla fine, lei che, come la Nana di Zola, aveva fatto impazzire Parigi per la sua avvenenza. Muore nel ' 38 a Montmartre: con Utter vicino, Utrillo lontano, perche' troppo sconvolto per correre da lei.
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